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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Mostra fotografica 'Terre di.... contaminazione. Paesaggio, identita' di un territorio'

Cerreto Sannita - "E vanno pel tratturo antico al piano quasi per un erbal fiume silente su le vestigia degli antichi padri". Con questa frase di D'Annunzio sugli archi sovrastanti inizia il percorso dei visitatori alla mostra fotografica "Terre...

"E vanno pel tratturo antico al piano quasi per un erbal fiume silente su le vestigia degli antichi padri". Con questa frase di D'Annunzio sugli archi sovrastanti inizia il percorso dei visitatori alla mostra fotografica "Terre di.... contaminazione – Paesaggio, identità di un territorio" presso l'Istituto Leone XIII di Cerreto Sannita, in piazza Roma, organizzata dall'associazione politico-culturale "Da sempre per Cerreto". Nel giorno d'inaugurazione della mostra è stato spiegato dal responsabile del Settore Cultura Albina Ciarleglio e dal responsabile del Settore Politiche Territoriali Vincenzo Ciaburri il senso di tale iniziativa, nata dal desiderio di ripercorrere strade dimenticate ma cruciali del passato del nostro territorio. "Mossi dall'amore per il nostro territorio e dall'esigenza di conoscerlo e di apprezzarlo – ha spiegato Ciarleglio – a settembre decidemmo con "Sentieri nella storia"di percorrere le tracce di un passato meno noto e poco valorizzato. Per questo motivo organizzammo tre escursioni che offrissero l'opportunità di immergersi nelle ricchezze ambientali e naturalistiche dei nostri luoghi (Leonessa, torrente Lente, Fontana Paradiso, Tre Cantoni). Le foto di questa mostra immortalano quello che ammirammo in quelle tre escursioni. Terre di... contaminazione è una mostra fotografica che ha l'intento di rivelare le bellezze naturalistico-ambientali di un territorio che è uno scrigno di preziose risorse da preservare, da valorizzare e da rendere fruibili a quanti mostrano sensibilità e interesse sia verso il passato, sia verso un presente caratterizzato purtroppo a volte da degrado, disattenzione e prospettive future inadeguate ad una realtà naturalistica tanto generosa".
Mentre Ciaburri ha posto l'attenzione su una di queste prospettive future inadeguate, e cioè l'eolico, illustrando ai presenti tutte le ragioni per le quali l'associazione politico-culturale "Da sempre per Cerreto" è contraria all'installazione selvaggia di pali eolici nel territorio di Cerreto Sannita.
Il percorso fotografico, che nell'ultimo pannello si conclude proprio con la situazione che potrebbe verificarsi qualora venisse installato un impianto eolico, evidenzia gli aspetti naturalistico-ambientali relativi al paesaggio, alla flora e alla fauna del nostro territorio, senza tralasciare i segni del tempo che passa e plasma quei "Sentieri della storia". Gli scatti eseguiti durante le escursioni di settembre da Giuliana Raccio, Alessio Verna e Giulio Martino sono insindacabile testimonianza delle suggestive ricchezze del nostro territorio e auspicano una "contaminazione" che sensibilizzi le coscienze e non deturpi il fascino estetico della nostra realtà. Gli orari della mostra, aperta tutti i giorni dal 27 dicembre al 3 gennaio presso l'Istituto Leone XIII di Cerreto Sannita in piazza Roma, li ricordiamo, sono dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30.
Il ricco programma di "Terre di.... contaminazione" prevede per domani alle ore 18 la proiezione del film "I briganti italiani", girato a Cerreto nel 1961, con Vittorio Gassman, Philippe Leroy, Rosanna Schiaffino, Carlo Giuffré e Carlo Taranto. Il film narra la vicenda di un giovane caporale borbonico che, all'indomani dell'unificazione dell'Italia, cerca di consegnarsi ai Piemontesi, ormai padroni dell'ex Regno delle Due Sicilie. Venuti a sapere la cosa, i nobili che lo manovrano decidono di eliminarlo. Ma egli viene arruolato da Sante Carbone, un brigante che sta preparando una rivolta contro il nuovo stato. Una delle scene più note è quella della sparatoria iniziale, girata nell'attuale piazza Roma. Nella scena dove il brigante parla alla popolazione, invece, si nota il sagrato della Chiesa dell'ex monastero delle Clarisse, mentre poco dopo, quando il brigante parte a cavallo verso la campagna, alcuni fabbri della vecchia fucina battono sul ferro all'angolo fra la piazza e via Telesina.

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