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I vincitori del Festival del 'Cinema e dei Diritti Umani'

Napoli - Due le opere premiate ed una menzione speciale in occasione della seconda edizione del Festival del "Cinema e Diritti Umani" che si è svolto a Napoli e in provincia dal 9 al 13 novembre.Per la categoria "Human life" ex aequo per le opere...

Due le opere premiate ed una menzione speciale in occasione della seconda edizione del Festival del "Cinema e Diritti Umani" che si è svolto a Napoli e in provincia dal 9 al 13 novembre.
Per la categoria "Human life" ex aequo per le opere "Oltre la legge del sangue" di Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro e "Maskaniflani" di Silvia Gioiello e Vincenzo Cavallo.
Il lavoro di Rossetti e Finocchiaro è stato premiato per aver mostrato molto da vicino e con eccellente fattura il dramma di due famiglie coinvolte nella tradizione della vendetta, instaurata, da tempi immemorabili, dal codice consuetudinario albanese del Kanun e aver avuto la capacità, anche grazie al recupero di significative immagini di repertorio, di rivelare e sottolineare l'umanità e la dignità di un personaggio forte, al fine di raccontare nel profondo il sentimento umano del perdono.
Il lavoro di Gioiello e Cavallo è stato premiato in quanto importante rappresentazione documentaristica capace di descrivere il fermento e la vivacità delle avanguardie culturali del Kenya attraverso un gruppo musicale hip-hop che ha innescato una rivoluzione culturale con lo scopo di recuperare lo spazio pubblico al Cinema e all'arte popolare.
Menzione speciale per l'opera "Non essere qui è come non esistere" di Maurizio "Gibo" Gibertini e Manuela Costa per come riesce a raccogliere, nella forma di un lucido reportage documentaristico, le voci delle diverse migrazioni integratesi alla famiglia ed alla società italiana, in netta opposizione con i principi cui s'ispira la deprecabile legge Bossi-Fini ed auspicando, in questo modo, una risposta non repressiva ai flussi migratori da parte del Governo italiano.
La Giuria era composta dal documentarista Jorge Denti, dal direttore del Festival del Cinema e dei diritti umani di Buenos Aires Julio Santucho e dagli esperti Marcello Sannino, Antonio Borrelli.
Per la categoria "Eyes wide shut" l'opera prima classificata è risultata "Nomade Napoli" di Maria di Pietro che ha descritto con poche ed intense istantanee la vita dei campi rom di Napoli.
La Giuria era composta dai fotografi Pino Bertelli e Maurizio Cimino.

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