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Settimana della Memoria, Colonnello Filippini chiede le scuse dal sindaco Ciaramella

Aversa - Prende il via quest'oggi il convegno dedicato alla vicenda di Cefalonia che si terrà ad Aversa e si concluderà il prossimo 31 ottobre. Sulla verità storica dei fatti di Cefalonia, che presero il via all'indomani della firma...

Prende il via quest'oggi il convegno dedicato alla vicenda di Cefalonia che si terrà ad Aversa e si concluderà il prossimo 31 ottobre. Sulla verità storica dei fatti di Cefalonia, che presero il via all'indomani della firma dell'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943 (per la verità l'armistizio venne sottoscritto qualche giorno prima ma venne rese noto solo l'8) e che videro il Re d'Italia fuggire a gambe levate a bordo di una nave militare per salvare la pelle, il figlio del Maggiore dell'Esercito Italiano Federico Filippini, ucciso dalle forze tedesche insieme a centinaia di altri militari italiani, sta conducendo da diverse decine di anni una lotta acerrima affinché venga stabilita una verità storica incontrovertibile: i militari che furono fucilati dai tedeschi non sono stati 10.000, come subito dopo è stato accreditato dai comunisti per perpetuare nei secoli il tema della "resistenza", ma solo 1.650. Infatti, il computo delle dolorose perdite ufficialmente riportato nei documenti delle FF.AA. ne stabilisce esattamente il numero in circa 1.300 Caduti nei combattimenti e 350/400 fucilati dopo la resa e quasi tutti ufficiali, fra cui il Padre di Filippini. Dopo una lettera inviata al sindaco Ciaramella rimasta inevasa, il Ten. Colonnello dell'Aeronautica Filippo Filippini ha inviato una nuova missiva a Ciaramella nella quale chiede le scuse dal sindaco. Ecco cosa scrive l'ufficiale (in pensione): "Sig. Sindaco, dopo aver letto quanto riportato in https://www.pupia.tv/aversa/notizie/0004778.html sulla cerimonia di Aversa, devo rilevare che NON solo lei non ha risposto ad una mia precedente email (il che può essere comprensibile avendo ella molte cose da fare) ma neanche ha sentito il DOVERE di invitare chi, come lo scrivente, è orfano di un martire di Cefalonia: il Magg. Comandante del Genio della Divisione "Acqui" Federico Filippini, fucilato come un cane il 25 settembre 1943 ed al quale Roma, sua città natale, ha intitolato una strada https://www.comune.roma.it/servizi/SITOWPS/dettaglioAreaCircolazione.do?codiceVia=17209. Lei - o chi per lei - sapeva bene che esisto perchè le avevo scritto ma ha preferito invitare un sacco di gente meno che il figlio di un morto ammazzato a Cefalonia: il che è semplicemente vergognoso. Considero questa un'offesa non a me ma a mio padre -uno dei Martiri che si pretende di far commemorare da chi come la dr.ssa Insolvibile ha scritto nel suo libro ("La Resistenza di Cefalonia tra memoria e storia" ed. anrp 2004), - nella scia dell'insegnante di tedesco e sedicente storico Paolo Paoletti - che il gen. Antonio Gandin Medaglia d'Oro alla Memoria fu un traditore della Divisione Acqui. Alle pagine 18 e 19 del suo libro ella infatti scrive: "I Traditi di Cefalonia" di Paolo Paoletti contiene la più precisa ricostruzione (con la quale si concorda e alla quale si rimanda) degli eventi accaduti nell'isola nel biennio 1943 - 1944. Il grande traditore della Divisione Acqui è, secondo lo studioso - (con il quale ella concorda, ndr.) - il generale Antonio Gandin....", per poi concludere in modo da non lasciare dubbi sulle sue convinzioni: "Tanti i responsabili, ma fra loro spicca Gandin, il generale che per tanto tempo è stato considerato il padre di quelle migliaia di "figli di mamma". Concludendo le dico che quanto avvenuto costituisce una vergogna per lei ed un'offesa inaudita alla memoria di mio Padre oltre che uno schiaffo per chi - come il sottoscritto - ha più diritto di tutti (esclusi i pochi nella sua medesima situazione) di partecipare alla commemorazione della vicenda e mi meraviglio che proprio lei che -almeno sulla carta - appartiene al centrodestra si sia reso complice di tale sgarbo effettuato contro di me da miei ben noti detrattori tutti di sinistra. Ella mi deve delle scuse. Distinti Saluti, avv. Massimo Filippini (Ten. col. AM ca), orfano di un martire di Cefalonia, Latina".

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