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Lanificio 25 inaugura la stagione teatrale con lo spettacolo 'Marilyn'

Napoli - Lanificio 25 inaugura la stagione teatrale con lo spettacolo Marilyn in programma l'8, 9 e 10 ottobre, alle ore 21.00, dando il via ad un anno incentrato sulle performance da palcoscenico La prima tappa di studio per la messa in scena di...

Lanificio 25 inaugura la stagione teatrale con lo spettacolo Marilyn in programma l'8, 9 e 10 ottobre, alle ore 21.00, dando il via ad un anno incentrato sulle performance da palcoscenico La prima tappa di studio per la messa in scena di Marilyn di Arianna D'angiò, scritto con la collaborazione di Arianna Letizia, è in programma per l'8 ottobre al Lanificio 25 di Napoli. Il monologo, ideato e interpretato dalla versatile artista, prodotto da Dinamo3 e C.R.A., sarà in scena fino al 10 ottobre. In esclusiva per gentile concessione della Vampa Production saranno proiettati nel corso dello spettacolo due estratti del cortometraggio Filmarilyn (1992), di Paolo Gioli, la sequenza scenica dell'ultimo servizio fotografico che Marilyn realizzò per «Vogue» quindici giorni prima di morire, e mai pubblicato a causa della sua morte. Marilyn è un monologo dai toni ironici, incentrato sulla figura di Marilyn Monroe. La vita dell'attrice è ricostruita attraverso una selezione di testi tratti da alcuni dei più famosi film che ha interpretato (tra gli altri A qualcuno piace caldo, Gli uomini preferiscono le bionde, Gli spostati). Sulla scena una donna al limite, figura sospesa sul confine tra la vita e la morte; metafora del percorso accidentato che compie alla ricerca della propria consapevolezza. Dopo una morte paradossale, inizia il processo. A sua difesa Marilyn utilizza diverse argomentazioni che si fondono in un unico punto: la richiesta d'amore. La protagonista esamina il problema da diverse angolazioni, spesso tra loro incoerenti, dove si contraddice per soddisfare le aspettative di chi giudica.La donna, non è sola sulla scena: c'è un fantoccio che, di volta in volta, impersona un giudice, un amante, un marito, un dottore o il pubblico stesso. Marilyn cerca di difendersi ma lo fa in modo contraddittorio, del tutto personale e originale. Alla fine resta solo un corpo dedito a soddisfare richieste e desideri, un'immagine che non si estingue perché il desiderio non finisce. La più grande sfida di questo lavoro è lo sforzo di ricostruire un'anima. La volontà di non ricreare alcuna somiglianza fisica nella D'Angiò con Marilyn è il segno estetico di questo percorso. La ricostruzione del personaggio avviene negli atteggiamenti corporei, nel tentativo di riportare il ricordo e l'essenza di un'esperienza. Si è cercata una verità, attraverso il rispetto nei confronti di una donna, filo conduttore sottile e invisibile di questo testo, nella convinzione che ci sia un legame stretto tra una divinità contemporanea e tutte le donne. I lavori di scrittura e di messa in scena sono fortemente legati, e in continua evoluzione grazie all'esperienza del teatro corporeo, con un approccio sperimentale alla creazione teatrale. Il 10 ottobre dopo lo spettacolo teatrale, la serata proseguirà alle ore 22,30 con il Marilyn Party (selezione di musiche anni '50 - '60).

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