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Nibs van der Spuy: una voce di speranza dallAfrica

Ravello - Il palco della Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, giovedì 27 agosto alle ore 21.15 si animerà di musiche e sonorità africane evocati dalla chitarra di uno dei talenti più cristallini del continente nero, Nibs van der Spuy. Pochi ancora...

Il palco della Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, giovedì 27 agosto alle ore 21.15 si animerà di musiche e sonorità africane evocati dalla chitarra di uno dei talenti più cristallini del continente nero, Nibs van der Spuy. Pochi ancora lo conoscono in Italia, nonostante le collaborazioni con artisti come i Modena City Ramblers e una carriera più che decennale. Eppure il sudafricano Nibs Van der Spuy, che giunge con A Bird in the Hand al suo quarto lavoro da solista, è un cantautore che merita molta attenzione. Accorato e profondo, unisce alla capacità di scrittura un'ottima tecnica chitarristica. Nel suo stile, caratterizzato da un'inconfondibile matrice africana, si avvertono suggestioni indiane e caraibiche, ma soprattutto si ritrova un amore forte e mai tradito per il blues e per la musica folk americana, colte da un'angolazione nuova e personale. La musica di Nibs, infatti, non conosce confini . Evidenti le influenze africane e quelle della musica anglosassone, nonostante questo l'artista sudarfricano, racconta molto della sua terra. La sensazione che si ha, ascoltando i suoi pezzi, è quella di uno spazio aperto e di una continua solarità. In concerto Nibs rivela tutta la propria anima intimista con liriche profonde ed una poesia che ha sempre il sorriso sulle labbra, ricca di una profonda speranza e gioia. I suoi ultimi lavori (Beautiful Feet e A Bird in the Hand) sono stati accolti dal consenso della stampa internazionale ("The Guardian", "Le Monde") e premiati in Germania da varie riviste specializzate. Spesso accostato a Ben Harper, Nibs è tuttavia approdato ad una cifra personale, all'interno della quale il virtuosismo strumentale convive con una vena lirica dichiarata. Del suo ultimo album, A Bird in the Hand, l'autore scrive: «È un racconto ambientato nella provincia di Kwa Zulu, dove io vivo e dove molti rifugiati dal Mozambico hanno trovato riparo dalla guerra. Con la mia musica vorrei offrire loro un messaggio di pace e di speranza, un segno di normalità, un invito a ripartire coraggiosamente dalle piccole cose per rimettere insieme i pezzi che formano la vita di tutti noi».

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