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L87enne Argenziano e' Cavaliere della Repubblica
Macerata Campania - Sessantacinque anni dopo l'epica battaglia di El Alamein che venne combattuta tra le dune desertiche dell'Africa Settentrionale e che vide il coinvolgimento di decine di migliaia di soldati italiani, male armati e privi...
Sessantacinque anni dopo l'epica battaglia di El Alamein che venne combattuta tra le dune desertiche dell'Africa Settentrionale e che vide il coinvolgimento di decine di migliaia di soldati italiani, male armati e privi dell'apporto logistico (armi, munizioni, viveri, mezzi di trasporto ecc?), che invece le truppe alleate possedevano in grande abbondanza, i paracadutisti della Folgore hanno festeggiato ieri la consegna a Raffaele Argenziano, uno degli eroi di El Alamein, ancora viventi, della onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica. L'onorificenza gli è stata consegnata nel corso di una cerimonia che si è tenuta presso la Prefettura di Caserta. Il 9 ottobre del 2006 fu la volta di Agostino Sasso, un altro dei cinquemila paracadutisti della Divisione "Folgore" che immolarono la loro giovane vita ad El Alamein e ricevettero l'onore delle armi da parte degli alleati. Raffaele ARGENZIANO, casertano doc, è nato a Recale il 26 dicembre 1920, ha, quindi, ottantasette anni, portati splendidamente. Fisico possente ed atletico si dedica giovanissimo all'arte pugilistica conseguendo risultati vincenti. Reclutato nel 1° reggimento Granatieri di Sardegna in Roma il 9 marzo 1940, transita a domanda nella specialità paracadutista e viene trasferito presso il 7° Battaglione Divisione Folgore - 21a Compagnia. Nei fatti d'arme di El Alamein viene catturato dagli inglesi il 6 novembre 1942 e vi rimane sino al 29 settembre 1944 quando, malato, viene sbarcato a Taranto. Durante la prigionia ha ingaggiato spesso con i propri carcerieri veri e propri incontri pugilistici al fine di difendere l'onore della Patria e dell'E.I.. Il diretto superiore di Argenziano lo propose quale Aiutante di Battaglia, ma nel marasma generale di quei tragici e dolorosi momenti la sua qualifica a tutt'oggi non è mai arrivata. Insieme ad Agostino Sasso è uno dei soci fondatori della sede di Caserta dell'ANPDI (Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia) di via Cesare Battisti nr. 8 ed è oggi socio Benemerito. Entrambi hanno pagato un duro prezzo durante la prigionia proprio perché non hanno mai voluto collaborare con gli inglesi.