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Evaluna presenta caffe' verre/ caffe' al vetro

Napoli - Mercoledì 11 aprile, alle ore 21.30, nella sala della libreria Evaluna in Piazza Bellini il numero 20 – bilingue - della rivista marsigliese - cartacea e sonora - sarà presentato al pubblico e alla stampa con il nuovo titolo di café verre...

Mercoledì 11 aprile, alle ore 21.30, nella sala della libreria Evaluna in Piazza Bellini il numero 20 – bilingue - della rivista marsigliese - cartacea e sonora - sarà presentato al pubblico e alla stampa con il nuovo titolo di café verre / caffè al vetro. In quella circostanza la fondazione Eta beta lab raccoglierà il testimone del transito da Marsiglia a Napoli, prefigurando anche l’ipotesi di un futuro insediamento editoriale in Algeri.
A Marsiglia, il semestrale café verre é stato uno strumento di conoscenza e di scambio con la città per un gruppo di giovani artisti e intellettuali provenienti da luoghi diversi della Francia che hanno scelto si stabilirsi al “sud”. A Napoli, caffè al vetro si propone di rappresentare il sentimento personale dei territori quotidiani, quale esso si manifesta nel privato e nel sociale. “La rivista prende il nome dal caffé servito nel bicchierino. L’area di un caffé, o di un bar, è un luogo potenziale di presenza, di scambi e di incontri diverso da quello della casa o della strada.” (Vedi “Marseille, énergies et frustrations” edizioni Autrement). L’esperienza segue una traccia indicata da Georges Perec tra gli anni settanta e ottanta: rappresentare un inventario del quotidiano in uno spazio dove rendere un’informazione più vicina a quello che si vive qui e ora. “I giornali - diceva Perec - parlano di tutto tranne che del giornaliero (...) Quel che succede davvero, quel che noi viviamo, il resto, tutto il resto, dov'è? (...) Quel che avviene ogni giorno e torna ogni giorno, il banale, il quotidiano, l'evidente, il comune, l'ordinario, l'infra-ordinario, il rumore di fondo, come rendicontarlo, come interrogarlo, come descriverlo? (...) Ciò che si deve interrogare è il mattone, il cemento, il vetro, i nostri comportamenti a tavola, i nostri attrezzi, i nostri utensili, il nostro orario settimanale, i nostri ritmi. Interrogare ciò che ci sembra avere smesso per sempre di stupirci (…) per fondare infine la propria antropologia.”La fondazione Eta beta lab nasce nella primavera del 2006 per iniziativa di un gruppo di operatori sociali napoletani competenti di comunicazione, e gestione di servizi socioculturali rivolti principalmente a una platea giovanile e alle aree del disagio. Essa riassume tra l’altro, una vocazione editoriale come arte del narrare la politicità del vivere quotidiano, e si propone di potenziare e dare spazio all'informale, anche in contesti di esposizione al rischio sociale. Attualmente la Fondazione gestisce, in coordinamento con gli operatori pubblici del Servizio giovani del Comune di Napoli, le attività prevalenti dei Centri Eta Beta nei quartieri di Pianura, Bagnoli e Montesanto, aggregando le proprie risorse a quelle della Pubblica Amministrazione.

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