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30 mila visitatori alla Reggia nel Ponte della Liberazione: ieri sfiorate le 10mila presenze. Turisti delusi per la chiusura del Museo Campano

Caserta - Un'altra giornata di grandi numeri per la Reggia di Caserta che ieri ha staccato 9.192 biglietti. Lunghe file sin dal mattino che si sono protratte più o meno fino alla chiusura a conferma del grande momento che sta attraversando il...

Un'altra giornata di grandi numeri per la Reggia di Caserta che ieri ha staccato 9.192 biglietti. Lunghe file sin dal mattino che si sono protratte più o meno fino alla chiusura a conferma del grande momento che sta attraversando il monumento vanvitelliano e il complesso dei beni culturali della Campania. Il monumento è stato visitato da 30 mila visitatori per tutto il ponte della Liberazione secondo solo a Pompei che fa il pienone: circa 49 mila biglietti staccati in soli tre giorni. La direzione della Reggia, per venire incontro alle esigenze dei numerosi turisti nei ponti festivi aveva disposto l'apertura per ieri (il martedì il museo è chiuso). Sarà così anche con gli altri ponti che coincidono con diverse festività nei seguenti martedì: 2 maggio, 15 agosto, 31 ottobre, 26 dicembre 2017 e 2 gennaio 2018.

Intanto, ieri mattina, alcuni turisti provenienti dal Nord Italia in visita nel casertano, avevano chiesto di visitare il Museo Campano, in alternativa alla lunga fila per l'accesso

alla Reggia Vanvitelliana. Volevano vedere le sale delle Matres Matutae, quelle di Federico II e di Mommsen. Purtroppo, però,il Museo era chiuso, così come è avvenuto anche per Pasquetta e probabilmente capiterà anche per il ponte del 1 Maggio. Sono le conseguenze dello stato di abbandono, senza adeguate competenze di gestione e con gli addetti ridotti al minimo, senza risorse per attività di promozione, ma anche per la normale manutenzione. "Bisogna lanciare un grido di allarme - spiega Pasquale Iorio di Piazze del Sapere - alle varie istituzioni competenti: è giunto il momento di fare scelte chiare e coraggiose. E' ora che il Mibact, la Regione Campania scendano in campo, a fianco degli enti locali (provincia di Caserta e Comune di Capua). Un ruolo decisivo possono giocare anche il mondo del terzo settore e del volontariato, dell'università, insieme con le forze socaili e produttive, con le imprese (a partire dalla Camera di Commercio che è partner nella Fondazione Casa Hirta, costituita dalla Provincia per supportare progetti e programmi di sviluppo nel settore del turismo e beni culturali). E' inconcepibile che monumenti di prestigio - come il Museo Campano ed anche altri - siano inagibili, chiusi al pubblico in questi giorni di grande afflusso turistico. In questo modo si perdono risorse econonomiche, perdiamo di credibilità e di immagine agli occhi del mondo. In questo modo l'agonia del Museo Campano diventa drammatica ed inquetante. Di fronte a questo scandalo di incompetenza ed incapacità di governo è giunto il momento di indignarsi, di non cedere allo sconforto ed alla rassegnazione, di far sentire con forza il grido di rabbia e di condanna di tutti i cittadini consapevoli, delle persone e delle associazioni che da tempo si stanno battendo

per ridare un futuro e dignità ai nostri beni più preziosi: quelli ambientali, artistici e storici su cui si fondano le radici della nostra civiltà, della nostra identità e memoria civica.

Anche agli organi di informazione possono fare molto a sostegno di questa battaglia di civiltà".
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