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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Giulio Cavalli al Teatro Civico 14 di Caserta

Caserta - Il Teatro Civico 14 di Caserta si prepara ad accogliere Giulio Cavalli, icona dell'impegno contro la mafia. Agli inizi di ottobre nel giardino del celebre attore milanese è stata ritrovata una pistola carica. Le misure eccezionali di...

Il Teatro Civico 14 di Caserta si prepara ad accogliere Giulio Cavalli, icona dell'impegno contro la mafia. Agli inizi di ottobre nel giardino del celebre attore milanese è stata ritrovata una pistola carica. Le misure eccezionali di sicurezza adottate dopo tali minacce e l'immediato trasferimento in località protetta hanno indotto Cavalli a rimandare le tappe della sua tournèe in Campania. Lo spettacolo L'innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto, inizialmente previsto al Civico 14 per lo scorso 6 ottobre, calcherà finalmente le scene del piccolo teatro di vicolo della Ratta lunedì 4 novembre, ore 21.00. Cavalli, da tempo sotto scorta, continua a portare avanti la lotta per la legalità nel segno dell'esercizio costante della memoria.
Con la collaborazione drammaturgica di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli, Giulio Cavalli sarà in scena al Teatro Civico 14, in un'unica data, con lo spettacolo L'INNOCENZA DI GIULIO - Andreotti non è stato assolto, prodotto da Teatro della Cooperativa – Bottega dei Mestieri Teatrali, un capolavoro di teatro civile che descrive, attraverso le testimonianze, le deposizioni, gli atti giudiziari una delle figure più controverse della politica italiana: Giulio Andreotti.
Cinque praticabili, cinque diversi "spazi" ed uno schermo per dare vita attraverso il racconto e alcune immagini alle tante parti del puzzle che compongono la storia. In una scena nuda ed essenziale, dove il "posto d'onore" al centro del palco spetta ad un inginocchiatoio su cui è poggiato un impermeabile, prende forma l'inconfondibile figura del celebre politico italiano scomparso il 6 maggio 2013.
Giulio Cavalli, con la duttilità funambolica che il pubblico ha imparato ad apprezzare, alterna testimonianze e documentazioni a momenti intensi e significativi per disegnare il ritratto del potente Giulio (Andreotti) come le parole pesanti quanto il piombo che Aldo Moro dedicò dal rifugio delle BR al suo ex compagno di partito.
Altrettanto forti i momenti in cui è lo stesso Cavalli che, indossato l'impermeabile, si inginocchia a mani giunte e – Bibbia alla mano – cita passaggi chiave delle dichiarazioni rese dallo stesso Andreotti nel corso dei procedimenti processuali.
"Speravamo bastasse esercitarla, la memoria, perché non ci scippassero la Storia – scrive Cavalli - oggi ci tocca smentirla. Giulio Andreotti è stato al centro della scena politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo. Sempre presente nell'Assemblea costituente e poi nel Parlamento dal 1948; la storia umana di Giulio Andreotti si lega alla storia della politica italiana. Oggi Andreotti è l'icona di un "martirio giudiziario" con oscuri fini politici che ce lo raccontano assolto. Nella sentenza si legge: «Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione». Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti avrebbe potuto essere condannato in base all'articolo 416. La storia, comunque, dice che Andreotti si è seduto al tavolo della Mafia. E come, dove, con chi e "presumibilmente perché", va raccontato". (Giulio Cavalli)
Cavalli in questa occasione si avvale della collaborazione (come regista) di Renato Sarti, un altro artista che ha fatto del teatro civile e dell'impegno il punto di forza e di partenza del proprio lavoro teatrale e sa come maneggiare le parole. Parole che scorrono partendo dal quotidiano dei documenti, degli articoli, delle interviste e della sentenza inequivocabile (condannato ma prosciolto grazie alla prescrizione) cercando di rendere appieno lo spessore del Belzebù della politica italiana. Il tutto accompagnato dalle musiche originali eseguite dal vivo da Stefano "Cisco" Bellotti, dal 1992 al 2005 celeberrima voce dei Modena City Ramblers, che in scena alternerà, al fianco di Giulio Cavalli, diverse atmosfere tra melodie di sottofondo e intense canzoni.

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