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Alla Pinacoteca Agnelli di Torino il dipinto della 'Madonna del Divino Amore' di Raffaello

(Torino) Per la prima volta, la Pinacoteca "Giovanni e Marella Agnelli" di Torino, ospiterà il dipinto della "Madonna del Divino Amore" di Raffaello grazie alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli e della Reggia di Caserta...

(Torino) Per la prima volta, la Pinacoteca "Giovanni e Marella Agnelli" di Torino, ospiterà il dipinto della "Madonna del Divino Amore" di Raffaello grazie alla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli e della Reggia di Caserta porteranno, . L'opera sarà esposta dal 19 marzo al 28 giugno prossimi. Negli ultimi anni sono state realizzate diverse mostre dedicate a Raffaello, che hanno messo in luce i diversi momenti del percorso artistico del pittore. La mostra alla Pinacoteca Agnelli sarà l'occasione per presentare i risultati di questi studi e, attraverso supporti digitali, consentirà di leggere la struttura interna del dipinto di Raffaello ricorrendo anche ad una sorta di 'dialogo' con i disegni e gli schizzi preparatori conservati in collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal Museo delle Belle Arti di Lille.
Il dipinto fu realizzato, secondo Vasari, da Raffaello per Lionello da Carpi signore di Meldolla e da questi passò a Roma nelle mani del nipote, il cardinale Rodolfo. La presenza sullo sfondo della rocca di Meldolla, donata ai Pio da Carpi da Leone X nel 1515, concorda con il passo del biografo aretino, ma l'esecuzione è oggi dalla maggior parte della critica riferita alla bottega di Raffaello e in particolare a Giovan Francesco Penni. Nonostante l'esistenza di uno studio e di un cartone preparatorio, oggi a Capodimonte, assegnati allo stesso Penni, la composizione serrata e al tempo stesso armonica del gruppo sacro fu probabilmente ideata da Raffaello, coerentemente con le altre versioni note del tema, ma la rigidità dell'insieme rivela la mano di un aiuto.
Inaugurata il 20 settembre 2002, la Pinacoteca Agnelli rappresenta il momento finale dell'oltre ventennale processo di trasformazione del Lingotto. Al termine della grande opera di trasformazione, l'edificio mantiene la grandiosità e la forza della fabbrica automobilistica progettata da Giacomo Mattè Trucco.In una struttura sospesa sul tetto del Lingotto di Torino, sede della prima grande fabbrica della Fiat, è aperta al pubblico in via permanente la collezione di opere d'arte appartenute all'Avvocato Giovanni Agnelli e a sua moglie Marella. Lo "scrigno" – come lo chiama Renzo Piano che l'ha progettato – accoglie 25 straordinari capolavori (ventitre quadri e due sculture) che spaziano dal Settecento alla metà del Novecento.<

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