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Napoli si dimentica di Onofrio Buccini: alla mostra sulla scultura napoletana snobbato lillustre artista marcianisano

Marcianise - Giovedì 30 ottobre è stata inaugurata a Napoli, nel complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, la mostra “Il Bello o il Vero. La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento”. 35 artisti in tutta la loro...

Giovedì 30 ottobre è stata inaugurata a Napoli, nel complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, la mostra “Il Bello o il Vero. La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento”. 35 artisti in tutta la loro complessa personalità, raccoglie circa 250 opere provenienti da musei, gallerie e collezioni private di tutta Italia, espone opere inamovibili con ricostruzioni 3D e navigazioni virtuali. Una rassegna che si inserisce nel contesto del Forum Universale delle Culture per la sua capacità di promuovere la conoscenza del territorio e del popolo napoletano in un arco temporale che lo ha visto particolarmente fecondo in creatività e genio. "Consultando il catologo della mostra - spiega l'architetto Tommaso Rossano - ho notato che non c’è alcun riferimento ad Onofrio Buccini ( Marcianise 1825 – Napoli 1896 ). Capisco che lo scultore marcianisano non sia considerato un grande ma almeno una piccola citazione dell’autore della Fontana della Sirena di Piazza Sannazaro, credo, sarebbe stata dovuta. La Fontana della Sirena, scolpita nel 1869 da O.Buccini coadiuvato da un giovane Francesco Jerace (aveva 16 anni ) per i giardini della Stazione Garibaldi per poi essere trasferita, nel 1934, in Piazza Sannazaro. La fontana è un gruppo marmoreo composto da un'ampia vasca ellittica nel cui centro si erge lo "scoglio", sul quale poggiano quattro animali simbolo di tradizioni iniziatiche: un cavallo, un leone, un delfino e una tartaruga, oltre ad alcuni elementi floreali (probabilmente piante acquatiche). Su questo gruppo sovrasta la Sirena (gran parte della cultura napoletana e della penisola sorrentina è legata alle leggende di sirene) Partenope (ovvero la città di Napoli), che stringe una lira con il braccio destro, mentre il braccio sinistro è puntato verso l'alto. La sirena ha la coda avvolta intorno ai fianchi. La figura della sirena Partenope ricorre anche nella fontana della Spinacorona (detta "delle zizze" ed ascritta al secolo XVI), raffigurata nell'atto di premere i seni per estinguere con il latte le fiamme del Vesuvio. In realtà la produzione e l'importanza del Buccini, nel panorama artistico dell'800 è assolutamente di rilievo. "Nella Biblioteca Campana - è spiegato nel sito dell'associazione Risvegli Culturali - il 24 Febbraio 1889 fu depositato un elenco ufficiale dei suoi lavori, ammontanti a 134 , in esso non vi sono comprese molte opere, medaglioni, mezzobusti ecc. perché sparsi in case private. Da uno sguardo fugace della sua pregevole produzione, emerge che egli fu un perpetuatore della scuola classica, che concepiva l’arte nella sola magnificazione del bello, nella tecnica raffinata e nelle mitigolose rifiniture. Vi sono però alcuni lavori in cui si stacca dal suo normale atteggiamento, e si uniforma al nuovo indirizzo del grande Maestro Stanislao Lista, propulsore della nuova scuola del verismo, che ha avuta la più autorevole demarcazione in Gemito, Mancini, d’Orsi ed altri modellatori e creatori di soggetti liberi, nella loro rude e naturale espressione, insofferenti delle mortificazioni accademiche. Comunque considerati, i suoi lavori recano l’impronta di una mano maestra, e di una precisione impeccabile; qualità eccelse che ne fanno l’artista di grande reputazione, e che pongono la sua produzione nel patrimonio sacro dell’arte, come degno di fama Nazionale".

Per rendersi conto dell'importanza di questo nostro concittadino e per l'elenco della sua copiosa produzione artistica consultare il seguente link: https://www.risvegliculturali.it/wp/2011/11/buccini-onofrio/

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