La notizia della soppressione della Manifestazione di Settembre al Borgo – il più prestigioso evento culturale della nostra città – ha destato scalpore. E' stato l'ennesimo atto che dimostra quanto sia "distratta" e sprovveduta la nostra classe dirigente a far fronte ai temi dei beni culturali, storici ed ambientali (senza far distinzione tra destra e sinistra, maggioranza e opposizione in consiglio comunale, tra istituzioni ed imprese). Già nel recente passato abbiamo visto le figuracce con l'annuncio di grandi even poi annullati (ricordate i Magnifici 7). Di fronte alla Reggia che ogni tanto perde un pezzo e al Belvedere di S. Leucio in gran parte inutilizzato (come tanti altri beni comuni in stato di abbandono), viene da sorridere di fronte ai tanti progetti faraonici (come quello di Caserta Capitale della cultura europea, solo per fare un esempio.
Nello stesso tempo appare quanto mai scandalosa la notizia non molto evidenziata secondo cui i marchi delle due principali manifestazioni cittadine sono registrati a nome di privati (in questo caso dei due ultimi direttori artistici Nunzio Areni e Casimiro Lieto). E' veramente incredibile scoprire cose di questo genere, che dimostrano il dilettantismo e l'indifferenza di chi amministra i nostri beni di pubblica utilità.
A nome della rete delle piazze del sapere ci permettiamo di avanzare un consiglio umile: invece di sbandierare grandi idee per fare immagine, proviamo a costruire dei percorsi dal basso con la partecipazione e la collaborazione di tutte le forze più vive e sensibili, come quelle del mondo del terzo settore e del volontariato. Negli ultimi mesi intorno alla cultura vi è stato un risveglio di cittadinanza attiva con tanti eventi, spesso organizzati in collaborazione con l'assessore alla cultura, con una proficua collaborazione tra enti pubblici e mondo del non profit, associazioni giovanili, laiche e cattoliche. Questa è la strada da percorrere, senza proclami. Puntiamo a valorizzare ed animare i tanti luoghi che possono diventare spazi viventi per attività artistiche e culturali.
A tal fine va ripresa la proposta da noi avanzata in occasione del Manifesto del Sole 24 Ore di dare vita ad una Costitunte cittadina per la cultrua e la conoscenza, con la collaborazione delle migliori competenze e talenti del nostro territorio (anche quelli che vivono fuori Caserta). Su questa base si può lavorare anche per far rinascere eventi come il Settembre al Borgo, chiamando tutti a collaborare, a partire dalle istituzioni locali competenbti, dal mondo della scuola e dell'università, del lavoro e delle imprese. In tal senso il sindaco Del Gaudio – insieme all'assessore De Negri - si può fare promotore di un tavolo di confronto ed operativo, senza dimenticanze o esclusioni come è avvenuto finora (per inciso ricordo che la nostra rete non è stata formalmente coinvolta).
Certo sarà difficile poter sopperire alla carenza dei fondi perduti con la soppressione dei finanziamenti regionali ed europei. In questo caso ci sovviene la lezione proposta da Carlo Borgomeo nel suo libro "L'equivocodel Sud": è giunto il momento di abbandonare la logica del divario e dell'attesa di interventi dall'alto, per cominciare a pensare e progettare percorsi autopropulsivi, capaci di reggersi sulle risorse del nostro territorio e sul nostro "capitale sociale", che dobbiamo imparare a valorizzare e rendere più competitivo ed attrattivo.Questa è la vera sfida della modernità, con cui dobbiamo impare a fare i conti senza piagnistei e con la umiltà del fare quotidiano (come abbiamo dimostrato con le centinaia di incontri e di eventi realizzati con la nostra rete per promuovere e diffondere la cultura come fattore di coesione sociale e di apprendimento permanente).