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La bella addormentata dellAndrea Doria presentato al Jolly Hotel

Caserta - Due giovani, Tullio e Filomena Di Sandro, insieme alla piccola Norma, vivono felici il loro matrimonio nel sereno trascorrere dei giorni. Sono belli, liberi da angosce, dubbi o turbamenti: una famiglia normale, che come tanti accarezzava...

Due giovani, Tullio e Filomena Di Sandro, insieme alla piccola Norma, vivono felici il loro matrimonio nel sereno trascorrere dei giorni. Sono belli, liberi da angosce, dubbi o turbamenti: una famiglia normale, che come tanti accarezzava il sogno americano. Così partirono per emigrare nel lontano continente, pieni di speranza, per dare un futuro migliore alla loro bambina. Erano i tempi della ricostruzione dopo la II guerra mondiale. Il 18 luglio 1956, la famiglia Di Sandro, ignari del proprio destino, s'imbarca al porto di Napoli sul transatlantico italiano Andrea Doria. Il 25 luglio del 1956, in allontanamento dalla costa di Nantucket e diretta a New York, l'Andrea Doria si scontrò con la nave svedese Stockholm della Swedish America Line, in quello che ancora oggi è conosciuto come uno dei più famosi e controversi disastri marittimi della storia. L'Andrea Doria, a seguito dello scontro, si coricò su un lato ed affondò nel giro di 11 ore.
Anche se quasi tutti sopravvissero, ne morirono 46 passeggeri dell'Andrea Doria e 5 della Stockholm,e, per un terribile gioco del destino, tra gli sfortunati morti sull'Andrea Doria vi era la piccola Norma i Sandro,che aveva solo 3 anni lasciando da soli e disperati Tulio e Filomena che sbarcati in America avevano si trovato n posto nuovo dove vivere, ma pagando un prezzo altissimo con al perdita della loro unica figlia. Tornarono in Italia otto anni dopo con il figlio Ermanno ed un'altra bambina a cui avevano dato il nome Norma, come la piccola scomparsa nel naufragio. Tutti i giornali del'epoca riportarono la notizia. Ermanno Di Sandro, figlio e fratello dei protagonisti, viene a conoscenza della tragica storia nel 2006, comincia così a mettere insieme tutte le notizie, ritagli di giornali, racconti di chi sapeva, e realizza non un resoconto ma un vero e proprio racconto che ragiona sulla fatalità e l'elaborazione del lutto, e sottolinea la fine del desiderio di quel mondo americano mediante il tema visivamente potente del naufragio. Tema trattato dall'autore come un'eredità genetica, nel ricordo di Norma, la "Bella Principessa Addormentata" dell'Andrea Doria. Il libro, che ha avuto già uno strepitoso successo, è stato presentato al Jolly Hotel martedì 20 maggio u.s.. Nell'ambito della presentazione, è stato proiettato un corto con le immagini originali dell'accaduto scuotendo non poco la sensibilità dei presenti.
Ermanno Di Sandro nasce a Providence in Rhode Island (U.S.A.) nel 1958 da genitori italiani emi grati nel continente americano. Era Laureato in Architettura, insegna Arte e Immagine presso Istituti Superiori. La sua attività di narratore inizia nel 1998 con gli appunti per l'inedito Io che amo le donne (ovvero il coraggio di confessare l'inconfessabile). Del 2007 il suo esordio editoriale con il romanzo "Le insorgenze del cuore", cui segue Margaretha – Immaginatio sentimentalerotico di un uomo qualunque (2009), entrambi pubblicati da Lupo Editore.Ermanno Di Sandro
Sebbene quasi tutti i passeggeri sopravvissero (morirono 46 passeggeri dell'Andrea Doria e 5 della Stockholm, per la maggior parte alloggiati nelle cabine investite dalla prua della Stockholm), la nave, con una fiancata completamente squarciata, si coricò su un fianco e affondò dopo 11 ore, la mattina di giovedì 26 luglio 1956, davanti alle coste statunitensi. L'inclinazione della nave rese inutilizzabili metà delle scialuppe (tutte quelle sul lato opposto), ma in seguito al disastro delTitanic del 1912 erano state migliorate le procedure di comunicazione di emergenza e si poterono chiamare altre navi in soccorso, inoltre le procedure e le manovre di evacuazione furono veloci ed efficienti.
L'incidente ricevette una grande copertura dai media; l'Andrea Doria fu l'ultimo grande transatlantico ad affondare prima che l'aereo si imponesse come mezzo di trasporto per le lunghe traversate dell'Oceano Atlantico.Il relitto dell'Andrea Doria - mai recuperato - giace tuttora, posato sul fianco di dritta, a una profondità di 75 metri. Le spedizioni più recenti hanno constatato come il materiale di pregio sia stato razziato, nel corso degli anni da sommozzatori non autorizzati.

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