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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Morin Khuur Ensemble: Orchestra nazionale della Mongolia alla Chiesa di S. Giovanni Maggiore a Pignatelli

Napoli - Morin Khur è la più prestigiosa formazione orchestrale della Mongolia. L'ensemble di virtuosi della musica tradizionale e classica Mongola ritorna in tour in Italia con un concerto suggestivo, dedicato al canto e alle melodie della steppa...

Morin Khur è la più prestigiosa formazione orchestrale della Mongolia. L'ensemble di virtuosi della musica tradizionale e classica Mongola ritorna in tour in Italia con un concerto suggestivo, dedicato al canto e alle melodie della steppa. Il Morin Khuur Ensemble si presenta con un organico di venticinque elementi con uno strumentario tradizionale e classico mongolo, una soprano del Teatro Accademico di Mongolia, una cantante di urtyn duu e cantanti di canto khoomii, presentando quindi, in un'unica formazione, le più importanti tecniche di canto mongole, interpretate ai più alti livelli. L'orchestra presenta un programma suggestivo che spazia dalla millenaria musica tradizionale alle più recenti composizioni di autori classici mongoli. Le particolari tecniche della canzone lunga (urtyn duu) e del canto duplifonico (khoomii), entrambi estremamente virtuosistiche ed esclusiva dei popoli mongoli, assieme al morin khuur (violino mongolo) strumento per eccellenza della musica mongola, permettono di rivisitare il più affascinante repertorio di melodie della steppa. Con l'impiego di strumenti quali pianoforte e percussioni a fianco di quelli tradizionali, l'orchestra propone musiche di compositori mongoli contemporanei, che ispirandosi al repertorio tradizionale, ma con una formazione classica che spesso si rispecchia in famosi compositori di scuola europea, hanno saputo creare uno stile proprio di musica "classica", fortemente ancorato alla propria cultura, ma allo stesso tempo capace di aperture e contaminazioni con i classici occidentali. Una serata di ottima musica, immersi in un'atmosfera fantastica, con costumi che ricordano i tempi gloriosi dell'impero mongolo e melodie capaci di trasportare il pubblico in un viaggio onirico attraverso la steppa sconfinata, la spiritualità ancestrale e la storia millenaria di quel popolo.
Il programma di venerdì 21 vede protagonista, nel cortile del Maschio Angioino Joji Hirota & Kyoshindo, virtuoso interprete giapponese del tamburo rituale taiko e del flauto shakuhachi, oltreché vocalista.Il calendario prosegue poi sabato 22 settembre nel cortile del Maschio Angioino con il progetto Taranta Nera, doppio concerto con una jam session malese-italiana con Baba Sissoko & Afro Blues quartet insieme ad Officina Zoè già interpreti e autori delle musiche del film "Sangue Vivo" di Edoardo Winspeare.
Il live è anticipato alle ore 19.00 dalla Tavola Rotonda " Le Terre del Rimorso" con la partecipazione di Baba Sissoko, Officina Zoé, Gigi Di Luca ( Direttore Festival Ethnos), Ciro De Rosa (giornalista), presso Sala della Loggia - Maschio Angioino. Antonella Di Nocera (assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli) interverrà per dei saluti. il 27 settembre è la volta di Liu Fang, nel Chiostro di San Domenico Maggiore, una delle più acclamate interpreti della musica cinese, sia tradizionale che contemporanea. L'artista incanterà il pubblico con il suono di strumenti quali il "pipa", il liuto cinese a quattro corde, e il "guzheng", la cetra a ventuno corde. Gli eventi live si concluderanno il 28 settembre nel Chiostro di San Domenico Maggiore con il percussionista iraniano Mohammad Reza Mortazavi, da molti considerato il più grande suonatore di tombak (il principale strumento a percussione della musica classica Persiana) del mondo.
Tutti i concerti iniziano alle ore 21 e sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
"Questa diciottesima edizione – afferma il direttore artistico di Ethnos Gigi Di Luca - che segna il passaggio del festival alla maggiore età e la sua conferma con il finanziamento ottenuto, come uno dei festival più importanti della Regione Campania per la sua storia e rilevanza turistica -culturale, l'ho voluta dedicare alle culture dei popoli più distanti da noi, perché con il viaggio musicale di Ethnos si possano esplorare anche nuove parti di sé. Corea, Mongolia, Giappone, Cina, Iran con artisti in esclusiva nazionale e per la prima volta a Napoli . Affascinanti sonorità , sospese tra leggerezza e forza, estasi e visceralità che saranno proposte in quattro siti differenti per un viaggio di riscoperta e valorizzazione dei beni culturali. La strada tracciata con la sezione 'Le terre del Rimorso' intorno alla musica popolare del sud Italia, si rinnova invece con l'inedito incontro tra salento ed Africa, per un festival dal doppio sguardo "vicino e lontano"".
Arricchiscono la rassegna visite guidate, a cura dell'associazione NarteA, alla Basilica del Carmine a Sant'Eligio (domenica 23 settembre), nella Basilica della Santissima Annunziata Maggiore e al Duomo di Napoli (sabato 29 settembre). (prenotazioni info@nartea.com)

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