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Dal Garigliano al Volturno: pellegrini attraversano la via Francigena

Raviscanina - Il magnifico lavoro inaugurato il 4 maggio dello scorso anno dello storico avvocato Caiazza, nella giornata europea dei Cammini, da qualche tempo sta vedendo la luce. Infatti, proprio ieri ho incrociato Antonio Nencini da Torino che...

Il magnifico lavoro inaugurato il 4 maggio dello scorso anno dello storico avvocato Caiazza, nella giornata europea dei Cammini, da qualche tempo sta vedendo la luce. Infatti, proprio ieri ho incrociato Antonio Nencini da Torino che ha deciso di spendere le sue ferie nel percorrere la via Francigena. Ovviamente il Nencini, munito di una delle tante guide della famosa VIA ha iniziato il suo percorso da Roma e fino a Cassino ha riscontrato una sicura rispondenza sul tratto indicato nel suo libricino; da Cassino in poi sono iniziati i problemi. Ha vagato nel nulla pur sapendo che era stato inaugurato il tratto della via "Dal Garigliano al Volturno", appunto, il progetto di un anno fa. E' arrivato a Mignano di Monte Lungo percorrendo la Casilina, normalmente, ma allontanandosi così da quella che era la direttrice della Francigena. Solo per caso nei pressi della località Campozillone è stato intercettato dalla dottoressa Monica Lautieri di Tora e Piccilli, studiosa della storia delle nostre origini e della antichità, che l'ha indirizzato sul tratto legittimo che inizia dalla località Vaglie di Galluccio. Altra circostanza fortuita e per mano di San Celestino, nei pressi della diga sul Volturno è stato incontrato da me che gli ho spiegato, per sommi capi, delle piccole cose che, volontariamente quale impegno della società civile e di qualche Pro Loco, siamo riusciti a fare per questo importante cammino della cristianità. Ovviamente, nei pressi della insegna marmorea proprio all'inizio della traversa che porta, appunto, alla diga, alla Abbazia della Ferrara ed a Vairano Patenora, ci siamo immortalati per questo importante evento. Il Nencini nel lamentarsi signorilmente della disorganizzazione nel segnalare il percorso e della mancanza di ostelli che potessero ospitare il pellegrino, mi chiedeva se il restante percorso che lo portasse sul porto pugliese prefissato fosse più attrezzato. L'ho incoraggiato ma gli ho anche detto che la parte politica che rappresenta il territorio interessato se ne infischia, come se ne è sempre infischiata di questo o di altri progetti simili ma guarda solamente al modo di sopravvivere a se stessa consumando i fondi europei, quando riesce a strapparli, per spese inerenti inutili e costosi convegni, che durano il tempo di mezza giornata, al fine di dimostrare che qualcosa si è fatto! La solita storica vergogna che ha contribuito a portare il sud allo stato in cui si trova e che, ahinoi, difficilmente vedrà la luce della salvezza se non si volterà registro celermente.

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