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Il Messaggio del vescovo Di Cerbo in occasione del Santo Natale

Alife - "Sul Natale si sono riversati i "buoni sentimenti", che trasformano i dirittiin privilegi o concessioni; si è riversato il consumismo, che spostal'attenzione dalle persone alle cose, dal mistero all'utile; si è riversata lalogica del bene...

"Sul Natale si sono riversati i "buoni sentimenti", che trasformano i dirittiin privilegi o concessioni; si è riversato il consumismo, che spostal'attenzione dalle persone alle cose, dal mistero all'utile; si è riversata lalogica del bene come "isola dalla vita" e non come dimensione diun'esistenza chiamata ad essere dono e ad irradiare pace e fiducia; si èriversata la crisi che trasforma questa festa in nostalgia di una sazietàspensierata e senza problemi…Da discepoli del Signore, ci domandiamo: il nostro, è ancora Natale? Serveall'uomo di oggi?
Eppure, l'evento che è alla base della festa più sentita dell'anno vuoleportare la nostra attenzione non sul superfluo, ma sull'essenziale, sulmiracolo di quella vita umana che è così grande, al punto che lo stessoFiglio di Dio ha voluto farne parte, incarnandosi nel seno della VergineMaria.Dio che diventa uomo ci dice che qualsiasi essere con il volto umano ègrande, perché assomiglia al Figlio di Dio.
Questa verità non vuole soltanto intenerirci e suscitare ricordi struggenti,ma ricordare a ciascuno che non esistono uomini e donne di serie A e diserie B; che i privilegi che alcuni si arrogano sono una vergogna e sono incontraddizione con la vita stessa; che il Natale è la festa della legalità,laddove legalità è impegnarsi per assicurare diritti reali a tutti e sentirsiumiliati quando un uomo è costretto a rendere omaggi servili ad un suosimile per difendere la propria dignità e affermare i propri diritti.
Mi domando spesso se nel nostro territorio – dove pure si vannomoltiplicando incontri sulla legalità e la fede cristiana è radicata nellacultura locale – il Natale sia davvero la festa della dignità degli uomini edelle donne che qui dimorano, se dietro i volti delle brave persone chefrequentano le nostre assemblee liturgiche o che in questi giorni facilmentesi dichiarano cristiani si nasconde la gioiaLa celebrazione del Natale ritorna per coinvolgere anche noi, per esserenostra. Non sciupiamo questo invito forte, che ci viene dalla Grotta in cuiun bambino, povero come tanti, ci dice che Dio si fa uomo perché tutti ipoveri del mondo, anche quelli dell'Alto Casertano, possano vivere unavita degna dell'Amore che li ha generati e che vuole riscattarli da tutte leingiustizie e le violenze.
Buon Natale così, miei cari Diocesani!Con ciascuno di voi vorrei costruirenella nostra Terra un mondo più bello, sul modello di Colui che, facendositenerezza, ci ricorda che siamo amati e perciò possiamo osare".

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