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Napoli 24, film collettivo alla Cinema Room del World Urban Forum

Napoli - Martedì 4 settembre alle ore 17, alla Cinema Room del World Urban Forum, sarà presentato nella versione sottotitolata in inglese per la platea internazionale dei delegati e dei visitatori, "Napoli 24", film collettivo prodotto da Ananas...

Martedì 4 settembre alle ore 17, alla Cinema Room del World Urban Forum, sarà presentato nella versione sottotitolata in inglese per la platea internazionale dei delegati e dei visitatori, "Napoli 24", film collettivo prodotto da Ananas, Indigo Film, Skydancers, Teatri Uniti in collaborazione con Rai Cinema, distribuito da Cinecittà Luce.La presentazione, cui prenderanno parte il produttore Angelo Curti e alcuni dei registi coinvolti nella realizzazione del film, e le proiezioni programmate quotidianamente fino a giovedì 6 (ingresso libero, ore 17), si realizzano nell'ambito del World Urban Forum, l'evento in corso di svolgimento, organizzato da Un-Habitat (l'agenzia dell'Onu impegnata sui temi dell'urbanizzazione e dello sviluppo) con Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli.Napoli 24 ovvero tre minuti ciascuno per uno sguardo da e su Napoli: il punto di partenza per l'opera plurale di ventiquattro autori (sono Giovanni Cioni, Bruno Oliviero, Gianluca Iodice, Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi, Mariano Lamberti, Andrej Longo, Stefano e Mario F. Martone, Fabio Mollo, Mario Spada, Pietro Marcello, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi e Corrado Costetti, Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D'Antonio, Ugo Capolupo, Paolo Sorrentino). La città raccontata attraverso tempi, luoghi, modi e sguardi profondamente diversi per cercare di coglierne l'irrimediabile complessità.Una raccolta di istantanee che nell'incalzare rapido del loro spazio provano a fermare un momento, un tempo: quello di una giornata passata al mare o alla finestra; il tempo di un centenario e quello di un neonato; il tempo dispari di un pianista jazz e quello ordinato di una canzone di malavita. Tempi ognuno diverso dall'altro, da cui emerge però l'immagine unitaria di una città in movimento, mai ferma: una città, cioè, priva di giudizi. Che anche dei luoghi più comuni – come i santi, il porto, i disagi, la bellezza – sa tenere la freschezza; e dell'eccentricità e dello stupore - che qui possono avere le fattezze inattese di un maiale o di una principessa – fa un carattere tipico.

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