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Re Maso, pienone di piazza per lo spettacolo di Antonella Izzo

Camigliano - La parabola dell'arte di Antonella Izzo è sempre in fase ascendente: non v'è dubbio! Di anno in anno l'autrice-regista calena riassorbe il meglio delle sue sedimentate esperienze e fa ancora centro, proponendo un nuovo "accomodamento"...

La parabola dell'arte di Antonella Izzo è sempre in fase ascendente: non v'è dubbio! Di anno in anno l'autrice-regista calena riassorbe il meglio delle sue sedimentate esperienze e fa ancora centro, proponendo un nuovo "accomodamento" creativo che sorprende pubblico e critica. Il più recente approdo è appunto di ieri, domenica 8 luglio, nella "sua" Camigliano, in Piazza Principe di Piemonte, con "Re Maso", una corale rievocazione dell'epica vicenda del pescivendolo-rivoluzionario Tommaso Aniello d'Amalfi – il celebre Masaniello –, ribattezzato "Re Maso" dalla Izzo che ne ha scritto il testo e firmato la regìa. Ed infatti, solo accennando a volo, vi abbiamo riconosciuto echi de "I Cento Passi sui Tacchi a Spillo" (2008), della particolarmente riuscita esibizione di "Cantica Popularia" del 2010 in Visciano di Calvi Risorta, de "La croce della memoria" (2011), del pressoché coevo "Dedicato a Franz Liszt" (delicatissimo duetto con la pianista Vincenzina Palmesano) e di tant'altri lavori che l'inesauribile vena poliartistica di Antonella ha generosamente sfoderato nell'ultimo decennio.
Lo spettacolo, che non a caso ha fatto il "pienon di piazza", si è imposto all'attenzione della folla per robustezza di sostanza teatrale, diffusa godibilità delle invenzioni sceniche, interpretazioni "professionali" e versatilità di canti e basi musicali diligentemente sciorinate nei due atti dell'opera. In coincidenza cronologica quasi perfetta (ricordiamo, infatti, che la rivolta popolare contro gl'inasprimenti fiscali del governo vicereale spagnolo a Napoli infuriò fra il 7 ed il 16 luglio 1647, vedendo protagonista proprio quel popolano Masaniello la cui impresa, nel tempo, è stata memorizzata in un mix di storia e mito), la rappresentazione del "Re Maso" ha tradotto una versione originale affatto non scevra da pronunciate dimensioni etiche, civili, politiche. E chi conosce il percorso culturale di Antonella Izzo sa già del forte impatto ch'ella sa offrire allo spettatore su tali dimensioni. Mai fiacca alcuna sua performance, perché comunque antesignana di forti messaggi espliciti e soprattutto subliminali. D'altro canto, è premura di tanti registi ed attori adoperarsi per catturare il pubblico assestando qui e là il classico "coup de théatre" e la Izzo ha sapientemente giocato anche questa carta. Si farebbe tuttavia torto agli altri interpreti principali – Gerardo Sangiovanni (nelle vesti di Masaniello), Dolores De Lucia (Gerardina) , Luisa Di Bernardo (Assuntina)… – e all'intero cast, se non ponessimo in opportuna evidenza la recitazione "professionale" che ha spaziato nell'indovinato musical: s'è ben notato, insomma, che i personaggi sul palcoscenico venivano "da lontano", esattamente dalla solida formazione maturata nei Laboratori "I passi del Tempo", "Sudetnica" e "Intercultura". Impeccabile l'accompagnamento musicale guidato da Massimo Russo e Gerardo Sangiovanni, peraltro già collaudatissimi e dei quali resta memorabile il sodalizio sperimentato con "Nascette mmiez' 'o mare". Tutto lo staff, siglato "Laboratorio Teatrale Movimenti", ha potuto ancora una volta godere del concreto patrocinio del Comune di Camigliano, la cui più che "virtuosa" Amministrazione coordinata dall'ing. Cenname continua a fregiarsi di notevoli obiettivi raggiunti grazie ad un'illuminata ed esemplare gestione che ormai qualifica come rara "isola felice" casertana il centro che sorge nella vallata di cui è sentinella il Monte Maggiore. L'auspicio? Uno soltanto: che "Re Maso" vada in tournée, per quest'estate…ed oltre.

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