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Ultimo week end per la mostra 'Quo vadis Europa'

Orta di Atella - Ultimo fine settimana di mostra per la rassegna d'arte visiva ""Quo vadis Europa" che, dopo il successo registrato a "La Rocca" di Umbertide (PG) e al Maschio Angioino di Napoli, ha bissato i numeri di presenze e consensi al...

Ultimo fine settimana di mostra per la rassegna d'arte visiva ""Quo vadis Europa" che, dopo il successo registrato a "La Rocca" di Umbertide (PG) e al Maschio Angioino di Napoli, ha bissato i numeri di presenze e consensi al Castello di Casapozzano.
E mentre ci si prepara ad accogliere domani i visitatori dell'ultimo sabato di mostra, il presidente Franco Bernardini della società Castello di Casapozzano spiega i motivi di un successo annunciato: "Le opere proposte dai 42 artisti in mostra sembrano essere dominati da una tristezza di fondo. Eppure il sentire percepito rivela una tristezza dubbiosa, indagatrice,non rassegnata, oserei dire creativa, in quanto contiene in sé la volontà di non accettare la condizione presente reagendo senza piangersi addosso. Si direbbe, in fondo, che apre alla speranza."
L'evento, che con la direzione artistica di Giorgio Andrea Trovatello ha confermato il Castello di Casapozzano nel circuito delle grandi mostre, ha stimolato gli artisti provenienti da tutta Italia ad interpretare il tema delle prospettive future del nostro continente. Attraverso la pittura, la scultura e la fotografia, infatti, ogni artista ha seguito il proprio stile e la propria sensibilità per rispondere allo stesso quesito: dove sta andando l'Unione Europea che, nata con la speranza di creare un vasto mercato economicamente forte, si trova ora a combattere contro una crisi che sembra minarne le basi? "Non è certo compito dell'arte individuare vie d'uscita – ha spiegato il critico d'arte Angelo Calabrese che, insieme a Felice Cervino, ha curato la mostra - ma è impegno degli artisti esprimere i sentimenti più contrastanti non rimanendo semplici osservatori ma partecipando come soggetti direttamente coinvolti. Gli artisti possono essere innovatori del tempo, oppure semplici spettatori delle loro età".
E il direttore artistico Giorgio Andrea Trovatello aggiunge: "Nelle opere esposte troviamo la ricerca di un'origine comune, nonché la proposta di rivolgerci alle radici per trovare forza e coesione. Rintracciamo il discorso sull'identità, che può anche risiedere nel mito; l'affermazione che, come i colori delle bandiere riescono ad intrecciarsi, così le genti sono capaci di amalgamarsi". La mostra chiuderà i battenti domani 29 giugno, visitabile alle ore 16 alle 20. INGRESSO LIBERO.
Per info 0823/304488 – 392/0091498

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