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Funerali solenni per Roberto Mancini, il poliziotto che indagava sul traffico dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi

Caserta - Si sono tenuti ieri mattina alle 11 a Roma, alla basilica di San Lorenzo al Verano, i funerali solenni per l'investigatore della Polizia di Stato Roberto Mancini sopraffatto dal male contratto mentre indagava sul traffico dei rifiuti...

Si sono tenuti ieri mattina alle 11 a Roma, alla basilica di San Lorenzo al Verano, i funerali solenni per l'investigatore della Polizia di Stato Roberto Mancini sopraffatto dal male contratto mentre indagava sul traffico dei rifiuti tossici.
Alle esequie celebrate dal parroco di Caivano (Napoli) Don Maurizio Patriciello erano presenti, oltre ai familiari, il vice ministro dell'Interno Filippo Bubbico, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il vice capo Alessandro Marangoni, il prefetto Sandra Sarti ed il questore di Roma Massimo Mazza. A testimoniare l'affetto della gente, anche una folta rappresentanza di cittadini di Caivano e del casertano.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha definito, in un messaggio alla famiglia, ''un servitore delle istituzioni che si è prodigato nell'attività investigativa per l'individuazione, su alcune aree della Campania, dei siti inquinati dai rifiuti tossici illecitamente smaltiti''.
Roberto Mancini, 54 anni, sostituto commissario della polizia di stato è morto il 30 aprile all'ospedale di Perugia per un male terribile che lo ha minato nel corpo per undici lunghi anni. Era conosciuto perché aveva fatto della lotta all'ecomafie una delle sue principali ragioni di vita.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dichiarato che ''si tratta di un grande esempio di poliziotto sul modello di decine di migliaia di suoi colleghi che ogni giorno si battono per affermare la democrazia e l'ordine delle nostre città e con onore indossano la divisa e alimentano il prestigio della Polizia di Stato''.
Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, ''interpretando i sentimenti delle donne e degli uomini del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e della Polizia di Stato'', ha espresso sentimenti di cordoglio e commossa solidarietà per la morte del sostituto commissario Roberto Mancini, "esempio di dedizione, coraggio e senso civico per il bene della collettività".Mancini con le sue indagini aveva fatto emergere un traffico di rifiuti tossici sul quale hanno lucrato per anni, camorra, colletti bianchi, faccendieri senza scrupoli e imprenditori disonesti. Le sue informative, anche ad anni di distanza, sono risultate utili per sostenere le accuse nei primi processi per disastro ambientale.
Dal 1997 al 2001 Mancini è stato impegnato come consulente per la Commissione rifiuti della Camera dei deputati. Il suo lavoro di ispezioni e verifiche su luoghi contaminati, anche in Campania è durato fino a quando la malattia non lo ha fermato.Benchè affetto dalla malattia, il Sostituto Commissario aveva continuato comunque a prestare servizio attivo al Commissariato "S. Lorenzo" di Roma.Nel corso della sua carriera aveva effettuato numerose operazioni di Polizia conclusesi con l'arresto di pregiudicati resisi responsabili di rapine e traffico di stupefacenti.
Era stato inoltre insignito del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica ed aveva ricevuto un attestato di pubblica benemerenza per l'opera e l'impegno svolto in relazione ad eventi della Protezione Civile.

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