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Debutto Mulini a vento al Ridotto del Mercadante

Napoli - Sara Sole Notarbartolo - nome di punta della scena teatrale di area napoletana di ultima generazione - firma lo spettacolo Mulini a vento. Storie di giganti fraintesi e altri impedimenti, nuovo lavoro della regista in scena in prima...

Sara Sole Notarbartolo - nome di punta della scena teatrale di area napoletana di ultima generazione - firma lo spettacolo Mulini a vento. Storie di giganti fraintesi e altri impedimenti, nuovo lavoro della regista in scena in prima nazionale da giovedì 4 a domenica 7 aprile al Ridotto del Mercadante.
Interpretato da Luca Saccoia, Valentina Curatoli e Marco Palumbo, Mulini a vento parla di vicende e di personaggi legati all'infanzia della regista, alle tante storie e ai racconti ascoltati dai nonni. "Le meravigliose avventure d'altri tempi che mi raccontavano i miei nonni – dichiara a proposito la regista –, e che furono base e sprone di ogni mia costruzione di fantasia, assumono i caratteri e i tipi del romanzo cervantiano. Così i Mulini a vento contro cui combattere diventano i fascisti delle colonie africane con cui aveva a che fare nonno Cesare, o le apparizioni di Santi e di Madonne, a volte bellissime a volte terribili, con cui aveva a che fare nonna Maria".
Le scene dello spettacolo sono di Luciano Di Rosa, i costumi di Gina Oliva, le musiche originali di Massimo Cordovani. Drammaturgia corporea di Costantino Raimondi; assistente alla regia Fabrizio Cantaro; la produzione è di Taverna Est Teatro e Ex Asilo Filangieri La Balena in collaborazione con Magazzini di Fine Millennio.
"Mulini a vento – scrive Sara Sole Notarbartolo – è uno spettacolo di meraviglia e gratitudine, è avventuroso, musicale, festoso e doloroso come la memoria. I personaggi: Don Cesare, spesso frainteso con Don Chisciotte della Mancha; Donna Maria di Masola, sembiante spesso Sancho Panza. Coreco', la quale appare in molte vesti fra le quali si intendono tale Pulcretudine Similrosa, Sibilla, Dulcinea Del Toboso, Morgana, le tre donzelle in pericolo ed altre anche degne di nota. Il primo uomo è magro e alto, allampanato, che potrebbe sembrare un Don Chisciotte. L'altro, che in un primo momento ci era sembrato una vecchia signora col bastone, è invece un goffo, prosaico, gioioso giovanotto e ha come impellenza che questa storia e questo viaggio possano giungere ad una subitanea fine. La donna è bella che sembra una visione e li segue in questo viaggio più come un angelo protettore e una iattura che come una persona. Saranno Dulcinea e il fantasma di un albero di tiglio, così come anche Morgana la fata e la stessa Madonna, scesa personalmente a intercedere a nostro favore, a spingere per la buona risoluzione di tutte le cose. Tutti loro hanno da compiere una missione: un passaggio deve avvenire, un passaggio fondamentale senza il quale niente al mondo può più andare avanti".
Tutti i personaggi della storia "nascono da un unico racconto, quello fatto da due nonni a una bambina con l'intento di farla uscire dall'armadio in cui si è chiusa. Poi il racconto si apre, diventa corpi, figure, cavalli, storie, miracoli, resurrezioni, apparizioni, ritorni, prodigi, esili, canzoni, scelleratezze, lande stregate dalla malia dello zucchero, prove di morte, prove d'amore, prove di seduzione, prove di resistenza, paure, paure sempre più grandi, tanto che poi, anche quando alla fine poi arriva per davvero, la morte al confronto sarà una cosa piccolissima".

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