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Quando l'arte diventa popolare: partita tra entusiasmo mostra su Vermeer

(Bologna) Partita, nonostante le polemiche, ieri mattina la mostra "La ragazza con l'orecchino di perla-Il mito della golden age da Vermeer a Rembrandt" a Palazzo Fava di Bologna. I primi visitatori sono arrivati mezz'ora prima dell'apertura, alle...

(Bologna) Partita, nonostante le polemiche, ieri mattina la mostra "La ragazza con l'orecchino di perla-Il mito della golden age da Vermeer a Rembrandt" a Palazzo Fava di Bologna. I primi visitatori sono arrivati mezz'ora prima dell'apertura, alle 9. Due file ordinate, una per chi aveva effettuato la prenotazione, l'altra per chi doveva fare i biglietti, con un centinaio in attesa. Soddisfatto il curatore della mostra Marco Goldin: "I primi momenti sono sempre i più emozionanti, ottima partenza". Ieri le visite sono continuate fino alle 2 di notte.
110.000 biglietti venduti in prevendita per la mostra che porta per la prima volta in Italia "La Ragazza con l'orecchino di perla", capolavoro di Vermeer. Un vero e proprio record che ben fa sperare sulla capacità dell'arte e della cultura di attirare consensi e creare economia. Nello specifico si tratta di una mostra che punta soprattutto su un'icona planetaria dell'arte al pari della Gioconda di Leonardo e dell'Urlo di Munch. Allestita a Palazzo Fava di Bologna, la rassegna più attesa dell'anno ha creato una vera e propria notte bianca: stamane gli ingressi saranno dalle 9 del mattino fino all'una di notte (la mostra chiuderà alle due).
"Sabato 8 febbraio è il giorno di apertura al pubblico della mostra "La ragazza con l'orecchino di perla. Il mito della Golden Age. Da Vermeer a Rembrandt".Dalle 9 la più famosa opera di Johannes Vermeer e altre 36 tele appartenenti all'epoca d'oro della pittura fiamminga - fra le quali ben quattro dipinti di Rembrandt - potranno essere ammirate, finalmente "dal vero", nelle sale di Palazzo Fava aperte al pubblico.
Così si esprime Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae Musei nella Città:"Finisce un'attesa che a tratti è apparsa spasmodica, certamente "appesantita" da contenuti che poco hanno a che vedere con l'alto valore artistico e il conseguente richiamo della mostra, che sono i motivi principale per cui Fondazione Carisbo e Genus Bononiae Musei nella Città la hanno fortemente voluta a Bologna.
E' altrettanto vero che esporre per la prima volta in Italia, sotto le Due Torri, i quadri più preziosi del famoso Museo Mauritshuis dell'Aia ed in particolare La ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer è senza dubbio un grande progetto, una sfida per la città, che rimarrà ancora a lungo al centro del dibattito artistico e culturale e offrirà soprattutto l'occasione a molti turisti italiani e stranieri di visitarla.
Fin dall'inizio Genus Bononiae ha voluto arricchire ulteriormente l'offerta artistico-culturale dei propri Palazzi, anche in collaborazione con altre Istituzioni cittadine, realizzando un programma che per tutta la durata della mostra, quindi fino al 25 maggio, accompagnerà i visitatori che vorranno scoprire altri tesori della nostra città, ovvero assistere ad altri eventi artistici ben collegati alla mostra principale.
L'auspicio è che, anche grazie a questa mostra, Bologna riscopra e riviva gli eventi, le grandi figure, le passioni e le virtù che l'hanno caratterizzata nei secoli e che l'hanno portata ad assumere un ruolo di grande rilievo nella storia d'Europa.
L'augurio è anche che la mostra rappresenti una sorta di nuovo inizio per la comunità locale, perché sappia far tesoro dell'opportunità offerta e ritrovare la sua vocazione di protagonista nel dibattito culturale italiano e europeo."

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