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Cultura Casal di Principe

Ricordo Don Diana, Cardinale Sepe: negare i sacramenti ai malavitosi

Casal di Principe - "Fino a quando non abbiamo il segno concreto di una conversione, come si fa a permettere a questi malavitosi di partecipare ai Sacramenti? A fare i padrini dei battesimi, alle cresime, ai matrimoni?''. Così il cardinale...

"Fino a quando non abbiamo il segno concreto di una conversione, come si fa a permettere a questi malavitosi di partecipare ai Sacramenti? A fare i padrini dei battesimi, alle cresime, ai matrimoni?''. Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli ai microfoni di Radio 1 Rai all'interno di 'Start, la notizia non può attendere', ricordando Don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994.
In diretta radiofonica alla radiazza con Gianni Simioli e Francesco Emilio Borrelli il parroco anticamorra Don Aniello Manganiello ha però raccontato un' aoltra storia.
"Quando facevo il parroco a Scampia - ha raccontato ieri in diretta Don Manganiello che adesso ha fondato una Onlus che si chiama Ultimi per la legalità - negai i matrimoni ed i battesimi a diversi boss ed i vertici della Chiesa non mi furono per nulla vicino. Non a caso fui minacciato e dovetti stare per un certo periodo sotto scorta. Rispetto ad allora e dopo il mio allontanamento da quel quartiere mi auguro che le cose stiano cambiando davvero e che la Chiesa non sia mai più tollerante o peggio contigua alla criminalità. Don Diana, anche lui all' epoca isolato dai vertici ecclesiali, rimane per me un punto di riferimento spirituale ed umano perchè i veri preti devono essere innanzitutto veri uomini per essere veri uomini di Chiesa".

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