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Expo, Maroni e Sgarbi chiedono Bronzi Riace a ministro Franceschini

(Milano) "Vogliamo valorizzare Milano come capitale della Cultura". Questo l'obiettivo del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che ha presentato un itinerario di 14 'padiglioni' tematici legati alle belle arti e alla cultura...

(Milano) "Vogliamo valorizzare Milano come capitale della Cultura". Questo l'obiettivo del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che ha presentato un itinerario di 14 'padiglioni' tematici legati alle belle arti e alla cultura, studiati da Vittorio Sgarbi secondo un percorso in armonia con lo spirito universale dell'esposizione del 2015, che troveranno sede in diverse prestigiose location della città di Milano. Una proposta, ha spiegato il Governatore, "concreta e piena di fascino, che rappresenta il contenuto culturale di Expo".
Quella di ieri, ha assicurato il numero uno di Palazzo Lombardia, "è solo la 'prima puntata'", perché, ha anticipato, "ce ne sarà un'altra, nella quale presenteremo i 'padiglioni non padiglioni', quelli cioè senza un palazzo a contenerli, ma diffusi sul territorio, che saranno a Milano e in altre città". Il percorso dei 14 padiglioni pensato dal noto critico d'arte, ha sottolineato Maroni, "è una proposta che Regione Lombardia condivide, ma non spetta solo a noi realizzarla. Devono essere convolte tutte le istituzioni, in particolare il ministero dei Beni e attività culturali e Turismo e il Comune di Milano. Già all'inizio di settembre - ha fatto sapere - intendo parlare con il ministro Dario Franceschini (con il quale abbiamo già avuto una serie di incontri nei quali sono state illustrate anche alcune di queste iniziative) e con Palazzo Marino". Secondo il presidente lombardo, "ci sono delle questioni di carattere burocratico che andranno risolte" e ha ribadito che la Regione "è disposta a investire risorse economiche", perché "è importante valorizzare Milano, che ha capolavori straordinari che solo qui ci sono, come capitale della cultura. Non c'è occasione migliore di Expo - ha concluso - per farlo".
Ecco la lettera con cui Maroni e Sgarbi chiedono Bronzi Riace al ministro Franceschini: "Illustre Signor Ministro, in occasione dell'Expo universale di Milano, la Regione Lombardia intende rappresentare i valori più alti della civiltà artistica italiana. Milano, in questa occasione, non è soltanto il capoluogo della Lombardia ma la capitale della culturale d'Italia e una delle più importanti europee. Per questo, come sono presenti i padiglioni di ogni nazione, Milano vuole presentarsi con le testimonianze universali di cui è più alto simbolo la Pinacoteca nazionale di Brera". Così inizia la lettera al ministro Dario Franceschini del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e del critico d'arte Vittorio Sgarbi per chiedere il prestito dei Bronzi di Riace.
"Così - prosegue la lettera - come era accaduto a Roma più di trent'anni fa, non per ragioni spettacolari, e che qualcuno equivoca come 'commerciali ostensioni fuori contesto', ma per mostrare le radici più profonde della civiltà occidentale, si è pensato, e si chiede di valutare al Presidente del Consiglio e al Ministro dei Beni Culturali, di esporre di due Bronzi di Riace, che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria. Essi sono bensì patrimonio di tutti, patrimonio nazionale e beni dello Stato". "Chi oggi - scrivono Maroni e Sgarbi - manifesta dubbi sul significato dell'impresa, oltreché infondate ragioni di conservazione, non si preoccupò di far trasferire da Mozia a Mantova (sommamente fuori contesto) il celebre Efebo. Proprio perché il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale, i Bronzi sono valori universali della civiltà occidentale, e trovano il loro luogo ideale, in questa occasione, a Milano. Milano come Parigi, accoglie nei propri musei opere di ogni tempo e di ogni scuola. Ed è fuori luogo richiamarne un contesto locale. Anche Giotto, fiorentino, ha il suo capolavoro (universale) a Padova. I Bronzi non sono calabresi, ma non c'è dubbio che, esposti a Milano, giovino all'immagine della Calabria nella memoria storica della Magna Grecia. E, mostrati al mondo a Milano, portino un'indubbia attenzione sul luogo in cui sono stabilmente custoditi".
"Ma è impensabile - prosegue la lettera - tra mille sollecitazioni, meriti di andarle a vedere a Reggio. Questo potrà accadere dopo la potentissima carica dell'Expo milanese. Non mi sembra di minor conto, illustre signor Ministro, che la fortuna che essi otterranno a Milano possa essere reinvestita in Calabria, a vantaggio di beni abbandonati e molto più fragili. Ogni opera d'arte è fragile e chiede di essere conservata con prudenza, ma l'argomento applicato ai Bronzi è un'evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott'acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi con tutte le cautele che le opere d'arte richiedono. I Bronzi non sono certo più fragili del Satiro danzante di Mazara del Vallo, dei cui movimenti nessuno si è preoccupato e che non ha avuto alcun danno".
"La Regione Lombardia - si legge nella lettera -, nel chiedere responsabilmente questo prestito ha già condotto tutte le verifiche sulla fattibilità della trasferta e chiede che, della commissione che dovrà valutare i rischi, sia chiamato a far parte Bruno Zanardi, illustre restauratore che fu devoto allievo di Giovanni Urbani e che insegna all'Università di Urbino. Chi oggi tanto si preoccupa della fragilità dei Bronzi avrebbe dovuto avere il buon senso di non sottoporli a un terzo traumatico restauro in poco più di trent'anni, tanto più inutile e pericoloso di in trasferimento. Confidando sul buon senso e sulla responsabilità del Ministro - concludono Maroni e Sgarbi - non abbiamo dubbi che la richiesta sarà accolta".

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