'I 400 colpi', il film-manifesto della Nouvelle Vague di Truffaut torna nei cinema [video]
(Bologna) Dopo trent'anni dalla morte di Truffaut (il 21 ottobre 1984) "I 400 colpi" torna nei cinema italiani, distribuita dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con BIM, la versione restaurata del film con cui il 27enne François Truffaut...
(Bologna) Dopo trent'anni dalla morte di Truffaut (il 21 ottobre 1984) "I 400 colpi" torna nei cinema italiani, distribuita dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con BIM, la versione restaurata del film con cui il 27enne François Truffaut realizzava il film-manifesto della Nouvelle Vague che rivelò la modernità e il talento unico del suo autore e di un adolescente, Jean-Pierre Léaud, destinato ad accompagnare, nei panni di Antoine Doinel, l'avventura cinematografica di François Truffaut.
Primo film di Truffaut, e primo della serie Doinel. Antoine Doinel, come il Michel Poiccard di Godard, corre più forte che può: ha quattordici anni, è uno studente furbo e svogliato, allestisce altarini in onore di Balzac, ruba una macchina da scrivere. Antoine cambia il modo in cui il cinema guarda il mondo: sguardo infantile, struggente, dalla finestrella del cellulare che lo porta al riformatorio, sguardo di colpo adulto davanti al mare che blocca la sua corsa. Godard ha fatto della nouvelle vague qualcosa di travolgente, Truffaut l'ha destinata all'eternità. "Con I 400 colpi - spiega Jean-Luc Godard - François Truffaut entra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra infanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al potere di Vitrac. Ragazzi terribili di Melville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossellini, insomma ragazzi di Truffaut, espressione che passerà dopo l'uscita del film nel linguaggio comune. Si dirà presto i ragazzi di Truffaut come si dice i lancieri del Bengala, i guastafeste, i re della mafia, gli assi del volante, o anche per dirla in due parole i drogati del cinema".
(Les 400 coups, Francia/1959) di François Truffaut (93')
Soggetto: François Truffaut. Sceneggiatura: François Truffaut, Marcel Moussy. Fotografia: Henri Decaë. Montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte. Scenografia: Bernard Evein. Musica: Jean Constantin. Interpreti: Jean-Pierre Léaud (Antoine Doinel), Claire Maurier (Sig.ra Doinel), Albert Remy (Sig. Doinel), Guy Decomble (il professore), Patrick Auffay (René Bigey), Georges Flamant (il signor Bigey), Yvonne Claudie (la signora Bigey), Robert Beauvais (il preside). Produzione: Georges Charlot per Les Films du Carrosse/SEDIF. Restauro realizzato da MK2