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Nostalgia anni '80: 'Soul Boys of the Western World' al Festival di Roma con gli Spandau Ballet

(Roma) E' il giorno di "Soul Boys of the Western World", Il Film di George Hencken che narra repentina ascesa e declino degli Spandau Ballet, la band pop-romantica che veniva dalla classe operaia del nord di Londra. Il quintetto composto da Tony...

(Roma) E' il giorno di "Soul Boys of the Western World", Il Film di George Hencken che narra repentina ascesa e declino degli Spandau Ballet, la band pop-romantica che veniva dalla classe operaia del nord di Londra. Il quintetto composto da Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp è stato presentato al Festival di Roma. Grazie alla collaborazione con Nexo Digital e Feltrinelli Real Cinema, ieri, 20 ottobre, i cinque componenti del gruppo – Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp – hanno calpestato il red carpet del Festival e hanno presentato al pubblico dell'Auditorium Parco della Musica il loro film, che sarà nelle sale italiane solo il 21 e 22 ottobre.
Soul Boys of the Western World è un viaggio nel cuore degli anni '80 con una delle band più iconiche del decennio, gli Spandau Ballet. Questo film racconta la storia di un gruppo di ragazzi della classe operaia di Londra che ha creato un impero musicale globale. A un prezzo che nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare. Attraverso filmati inediti della band e materiale recentemente scoperto, questo film ci porta nel cuore dell'epoca, e racconta il panorama culturale, politico e personale che fa da sfondo alla storia della band. Un film che parla non solo ai fan degli Spandau Ballet o a coloro che nutrono nostalgia per gli anni '80, ma a chiunque abbia mai sperimentato l'amicizia e il dolore che la sua fine comporta sempre."Non mi interessava - ha spiegato il regista - fare un documentario "enciclopedico", pieno di elenchi, date e numeri. Volevo raccontare la storia di cinque musicisti, amici fin dagli anni della scuola, che hanno realizzato il loro sogno ma che hanno visto la loro amicizia rovinata dal corso degli eventi, sullo sfondo del decennio thatcheriano in Gran Bretagna. Sentivo di poter realizzare un film che richiamasse il cinema narrativo, un film sull'amicizia, che parla del successo, di disastri emotivi, e infine di una liberatoria quanto fragile redenzione. Attraverso l'utilizzo del materiale d'archivio, speravo anche di poter far rivivere al pubblico l'intero percorso della band con i suoi alti e bassi, fino al doloroso quanto inevitabile scioglimento. L'idea, in definitiva, era di fare un film che coinvolgesse emotivamente un pubblico il più ampio possibile, non solo gli amanti degli Spandau Ballet. Per me i documentari riusciti sono quelli in grado di divertire e affascinare come un film di finzione. Mi piace pensare che il mio film rientri in questa categoria".
Attiva come produttrice di video musicali e documentari di successo - George Hencken ha prodotto numerosi film di Julien Temple tra i quali: Oil City Confidential (2009, premiato al Festival di Torino), Requiem For Detroit? (2010,Vincitore del Grierson Award nella categoria Miglior Documentario Storico) e Paul Weller: Find the Torch (2010). Nel 2013 ha prodotto il documentario di Sue Bourne per la serie Cutting Edge di Channel 4. Soul boys of the Western World è il suo debutto dietro la macchina da presa.

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