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Dieci Comandamenti, Benigni: 'Doveva essere la Bibbia, mi tocca parlare di Rebibbia' [video]

(Roma) "Il tema doveva essere la Bibbia, invece mi tocca parlare di Rebibbia". Così Roberto Benigni esordisce su Rai1 con "I Dieci Comandamenti". Benigni apre partendo dall'inchiesta Mafia capitale: "Sono felice di essere a Roma, di vedervi tutti...

(Roma) "Il tema doveva essere la Bibbia, invece mi tocca parlare di Rebibbia". Così Roberto Benigni esordisce su Rai1 con "I Dieci Comandamenti". Benigni apre partendo dall'inchiesta Mafia capitale: "Sono felice di essere a Roma, di vedervi tutti a piede libero, siete gli unici in tutta la città", ironizza l'attore toscano. "Abbiamo avuto il permesso della Rai, della questura, della Banda della Magliana... possiamo cominciare". E ancora: "Solo un miracolo ci può salvare, perciò Renzi è andato in Vaticano".
"Quel libro – ha spiegato l'attore toscano - è lo 'spettacolo' per eccellenza. Credo non ci sia storia più bella, il racconto dell'Esodo è esempio rivoluzionario, una strada da seguire, è d'ispirazione per qualsiasi moto di libertà. Questi comandamenti fanno bene alla salute, ne abbiamo bisogno… All'inizio avevo pensato di fare addirittura dieci serate, non una mini serie ma una lunga serie, potevo andare avanti per mesi e mesi perché sono inconsumabili, non si finisce mai… È la più bella storia del mondo, una storia che crediamo di conoscere ma poi si rivela sempre nuova… È la legge dei sentimenti. Per la prima volta ci vengono date delle regole, regole così attuali da impressionare. Diventano legge i sentimenti, l'amore, la fedeltà, il futuro, il tempo. Mi sono accorto che non ce la facevo in una sola serata e allora ne faremo due: il 15 e 16 dicembre".Benigni ha poi aggiunto: "…aver portato in tv i dodici articoli fondamentali della Costituzione, i cento canti della Divina Commedia, l'inno di Mameli, sembra che mi stia montando la testa, lo so. Il prossimo anno giuro farò l'esegesi dei sette nani, ho letto delle cose su Brontolo da perdere la testa".
E confessa che il comandamento che lo ha messo più in difficoltà nella sua vita è "non commettere atti impuri, che però non esiste: il testo originale è non commettere adulterio, che però implica altre cose". Mentre i due che preferisce sono gli "unici due che non contengono il non e cioè: 'onora il padre e la madre' e 'ricorda di santificare le feste'. Sono così belli e sono quelli che mi porterei in paradiso". L'attualità e la politica saranno, come sempre, presenti nel suo spettacolo. Il timore, ironizza Benigni in conferenza stampa, è quello che, dopo il Jobs Act, si possa mettere mano anche ai dieci Comandamenti: "In Italia non solo è sparito il lavoro, non c'è più neanche la parola lavoro, ora si dice Job. Stanno cambiando pure la Costituzione e quindi mi devo sbrigare a fare lo spettacolo dedicato ai dieci Comandamenti, prima che cambino pure questi". Le serate dello spettacolo, prodotte dalla Melampo Cinematografica e organizzate da Lucio Presta con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre, sono dirette da Stefano Vicario con la fotografia di Massimo Pascucci e le scenografie di Gaetano e Chiara Castelli.

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