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6000 scout sfilano per le strade di Casal di Principe in ricordo di don Peppe Diana ucciso dalla camorra 20 anni fa

Casal di Principe - Quasi 6000 persone, tra cui 5000 scout, hanno sfilato per le strade di Casal di Principe in ricordo di don Peppe Diana, testimone dell'impegno contro la camorra ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo di 20 anni fa, nonché ex...

Quasi 6000 persone, tra cui 5000 scout, hanno sfilato per le strade di Casal di Principe in ricordo di don Peppe Diana, testimone dell'impegno contro la camorra ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo di 20 anni fa, nonché ex capo-scout del gruppo di Aversa. Con zaino in spalla, foulard blu al collo, in molti avevano il viso parzialmente mascherato da orecchie, nasi, occhiali colorati costruiti a mano a dimostrare il nuovo modo di "sentire, parlare, osservare".
"E' stata una morte - hanno spiegato gli organizzatori di Libera - che ha scosso le nostre coscienze, che ha segnato profondamene i nostri cammini ma che comincia a produrre anche copiosi frutti, a partire dai beni confiscati alle mafie che su questo territorio, grazie a belle esperienze di giovani cooperative, vengono riutilizzati a scopi sociali restituendoli alla collettività. 20 anni che non sono stati vani, 20 anni di lotta e passione, 20 anni di cambiamenti, 20 anni che ci stanno facendo entrare nelle "terre di don Peppe Diana" un territorio di bellezza, allegria, compassione e amore per la vita, di forza e di riscatto, ma anche di dolore e di morte. Dolore per i suoi figli, per tante madri, dolore per le sofferenze, dolore per i tanti che non ci sono più. In questo solco di liberazione e di rinascita, si inseriscono le manifestazioni del 20° anniversario dell'uccisone di don Peppe Diana che vogliono ancora una volta essere pensate come un percorso comune di crescita della collettività e dei luoghi che ci circondano".
La giornata "La strada è sempre più blu" è cominciata sabato sera. Sottofondo musicale "Nu Juorn buon", questa l'accoglienza che l'associazione il Centenario ha voluto fare agli scout provenienti da tutta la Campania ma anche da Lazio, Calabria, Emilia Romagna, Marche, Puglia, Basilicata. I ragazzi hanno ammirato anche la storia di Aberto Varone "un altro martire di queste terre". Il boom di camicie blu c'è stato già dalle prime ore di domenica mattina. Perfetto stile scout.
"Posso solo dire grazie, posso solo dire che ci siete sempre. Ho voluto salutare tutti, ve lo meritate e poi lui a voi ci teneva ed ora ho capito perché". Dice commossa mamma Iolanda che ha ricevuto in dono dall'Agesci Nazionale il Giwell, il fazzolettone che segna i valori scout mondiali. "Quello di Peppino è finito in un museo questo deve stare qui" dice mamma Iolanda ai presidenti del Comitato Agesci Nazionale Marilina Laforgia e Matteo Spanò che mettendo il Gilwell al collo dell'anziana signora le dicono con orgoglio "Lei è una di noi". La lunga marcia si è conclusa dinanzi al cimitero, facendo prima tappa davanti alle chiese di San Salvatore e San Nicola. La chiesa dove è stato ucciso Don Peppe. Da qui in poi fino al palco, è calato il silenzio.

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