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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Presentati i dati SIAE sullattivita' di spettacolo nel primo semestre 2013

(Roma) Il direttore generale della SIAE Gaetano Blandini e il direttore della Divisione Servizi in Convenzione Marina Landi hanno presentato questa mattina nel Museo Teatrale SIAE del Burcardo le statistiche sull'attività di spettacolo relative ai...

(Roma) Il direttore generale della SIAE Gaetano Blandini e il direttore della Divisione Servizi in Convenzione Marina Landi hanno presentato questa mattina nel Museo Teatrale SIAE del Burcardo le statistiche sull'attività di spettacolo relative ai primi sei mesi del 2013. L'andamento dei dati evidenzia importanti segnali di ripresa in alcuni settori, anche se permangono diverse aree di crisi. "Un po' di ripresa c'è – commenta Blandini - ma sono segnali talmente modesti che non sembrano strutturali e che non fanno pensare ad un 2014 diverso. Quindi non sono ottimista".
Rispetto al primo semestre 2012, l'offerta di spettacoli è cresciuta dell'1,38%, gli ingressi sono aumentati dello 0,69% e la spesa del pubblico ha fatto registrare un +5,01%. In flessione, invece, la spesa al botteghino (-2,15%) e il volume d'affari (-3,08%). Il cinema ha fatto registrare un lieve incremento degli spettacoli e un consistente aumento degli ingressi e della spesa del pubblico. La spesa al botteghino ha fatto rilevare, invece, una lieve diminuzione, come pure il volume d'affari. In calo anche il prezzo medio d'ingresso, diminuito del 4,63%. Gli indicatori relativi all'attività teatrale sono invece tutti in flessione, ad eccezione del dato relativo all'offerta degli spettacoli, cresciuto dello 0,55%. Particolarmente critico l'andamento della prosa e della rivista e commedia musicale, mentre lirica e balletto hanno fatto registrare una sostanziale tenuta. "I risultati negativi si possono combattere solo con la necessità di una battaglia comune tra i diversi settori per ottenere le regole e il sostegno necessarie al rilancio del comparto" ha detto Blandini che ha chiesto al presidente della Siae, Gino Paoli, di farsi promotore di un incontro con i presidenti delle grandi associazioni di categoria per lavorare ad una grande campagna di comunicazione a tutela delle attività culturali. Blandini fa notare che in Italia l'industria culturale "costituisce da sempre una fetta importante del Pil nazionale e occupa 1,5 milioni di persone: alcuni settori avrebbero bisogno solo di regole - sottolinea - ma non si riescono ad avere neanche quelle". Diversi i problemi citati dal direttore generale della Siae, dal regolamento dell'Agcom per la pirateria online "che si trascina ormai da anni "alla cultura gratuita ("la gratuità toglie posti di lavoro") dalla questione della copia privata, fino al più generale disinteresse nella lotta alla pirateria che incide su diversi settori, compreso l'esercizio cinematografico e in particolare le piccole strutture "ormai allo stremo". Blandini ha parlato anche della Legge di Stabilità: "ci sono emendamenti incomprensibili ed inaccettabili soprattutto per la musica leggera, un settore che peraltro non ha mai avuto incentivi da parte dello Stato".Il direttore generale non ha dimenticato la questione del Valle occupato: il settore teatrale, come si evince dai dati, è in crisi e a Roma "ci sono dei pariolini come si dice qui, o meglio figli di papà come diceva Pasolini, che da tre anni occupano un teatro facendo concorrenza sleale ad altri teatri, non garantendo la sicurezza dei lavoratori né quella del pubblico, senza pagare la luce, il gas, il telefono, nella più totale illegalità. Ed è una zona franca, a loro nessuno dice niente". Mentre il "morbo del teatro Valle si espande, solo a Roma 30 spazi occupati 80 in Italia, fra un po' nessuno pagherà più nulla". Da qui l'appello ad un'azione comune: "E' il momento delle reazioni - conclude - delle reazioni serie, che sono fatte anche di proposte. Credo andrà ripensato il modo di fare teatro in questo Paese".Il settore dei concerti ha riportato un risultato molto positivo nel primo semestre di quest'anno. In particolare, i dati dei concerti di musica leggera hanno fatto registrare incrementi a due cifre, fatta eccezione per l'offerta di spettacoli. La sensibile contrazione rilevata nel settore del calcio ha fatto virare invece in campo negativo gli indicatori economici dell'attività sportiva in generale. Segnali contrastanti dagli indicatori del settore ballo e concertini. Aumentano infatti l'offerta di spettacoli e la spesa del pubblico ma diminuiscono il numero di ingressi, la spesa al botteghino e il volume d'affari. Nonostante una notevole riduzione del prezzo medio d'ingresso (-16,55%), la prima metà del 2013 ha rappresentato un periodo di profonda crisi per le attrazioni dello spettacolo viaggiante, in particolare per i parchi da divertimento. Da sottolineare, però, che queste attrazioni sono attive soprattutto nei mesi estivi che ricadono, in gran parte, nella seconda metà dell'anno. Nel primo semestre dell'anno continua invece l'andamento positivo del settore delle mostre ed esposizioni, anche se "con tutti i musei e le occasioni che abbiamo in Italia questi dati potrebbero comunque essere migliori" ha affermato il direttore generale della SIAE. Segno complessivamente positivo anche per le attività con pluralità di generi. Tra le città con oltre trecentomila abitanti, Napoli è l'unica a riportare il segno positivo per tutti gli indicatori, mentre per gli altri centri analizzati (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Roma e Torino) i segnali sono contrastanti. Il film che ha incassato di più nei primi sei mesi del 2013 è "Iron Man 3", mentre lo spettacolo teatrale che ha fatto registrare la maggiore spesa al botteghino è "Ammutta Muddica" di Aldo, Giovanni e Giacomo. Bruce Springsteen & The E Street Band, che si sono esibiti il 3 giugno allo Stadio Meazza di Milano, sono in vetta alla top ten dei concerti di musica leggera, mentre per la lirica è al primo posto il Nabucco di Giuseppe Verdi, andato in scena al Teatro Alla Scala di Milano. "Di positivo c'è che si riesce a resistere – è il commento conclusivo di Blandini – ma tutto il comparto della cultura deve reagire, al settore servono regole e sostegno. Se questo non ci sarà abbiamo ancora qualche anno ma non di più".

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