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Veronesi presenta al Festival di Roma 'Lultima ruota del carro' con Elio Germano

(Roma) Il regista Giovanni Veronesi inaugura l'ottava edizione del Festival internazionale del film di Roma con "L'ultima ruota del carro" con Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis w Ernesto Fioretti. Il film, fuori concorso al...

(Roma) Il regista Giovanni Veronesi inaugura l'ottava edizione del Festival internazionale del film di Roma con "L'ultima ruota del carro" con Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis w Ernesto Fioretti. Il film, fuori concorso al Festival, racconta la storia vera di un uomo qualunque, un romano doc che attraversa con scanzonato ottimismo e una solida moglie al fianco le trasformazioni dell'Italia dagli anni Ottanta ai nostri giorni, mai rinunciando all'onestà e all'identità.
Ernesto è un uomo semplice che tenta di seguire le proprie ambizioni senza mai perdere di vista i valori fondamentali della vita. Tappezziere, cuoco d'asilo, traslocatore, autista e persino comparsa cinematografica. Nessun lavoro lo intimorisce. Insieme a lui e al suo migliore amico Giacinto riviviamo le fasi cruciali della storia del nostro Paese dagli anni '70 ad oggi. Dalle Brigate rosse e gli anni di piombo all'ascesa e affermazione di Berlusconi. Con uno sguardo attento e ironico sui vizi concentrato sui vizi e le virtù dell'Italia e degli italiani, il film racconta un intero paese osservato attraverso le avventure di un vero e proprio eroe dei nostri tempi. Note di regia Conoscevo da diversi anni Ernesto Fioretti, un autista di produzione romano poco più che sessantenne di cui ero diventato amico, ma non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovato a raccontare in un film la sua vita. Tutto è nato quando un giorno, mentre uscivamo da un autogrill reduci da un pranzo non esaltante, Ernesto mi ha detto: «Abbiamo mangiato peggio di quando facevo il cuoco d'asilo...». E io: «In che senso? raccontami... ». E così, andando avanti e indietro nel tempo come in una sceneggiatura di Harold Pinter, ha iniziato a descrivermi la sua esistenza ricca di eventi grandi e piccoli, collettivi e privati, spesso ai limiti dell'incredibile, da lui vissuti come testimone privilegiato, svolgendo diversi mestieri, primo tra tutti l'autotrasportatore. Attraverso i suoi racconti ho visto passare davanti agli occhi quasi quaranta anni di storia italiana e ho pensato che, nascosta dietro quell'uomo così candido e discreto, ci fosse una vicenda umana sorprendente per le tante casualità che l'hanno caratterizzata. Una vita così meritava di essere subito portata al cinema!

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