Marmellate, vino e pomodori prodotti nei beni confiscati: ecco la scatola contro la camorra
Aglianico Fattoria 100 Moggi, passata di pomodori “La buona Terra”, marmellata di mele Villa Giaquinto questi sono alcuni dei prodotti coltivati e trasformati nei beni confiscati alla camorra e nei beni comuni riutilizzati per scopi sociali. Frutto del lavoro di cooperative sociali e comitati che si occupano di reinserimento socio-lavorativo, che hanno deciso di promuovere un progetto comune che ha come obiettivo quello di promuovere questi prodotti che hanno il sapore del riscatto, della solidarietà e dell’inclusione sociale.
Il progetto “Racconti, radici, riscatto, a tavola con i prodotti coltivati nei beni confiscati” sarà presentato sabato 1 dicembre alle 12, presso Villa Imposimato in Via Vittorio Veneto a Pignataro Maggiore, alla presenza di Emiliano Sanges Presidente di Apeiron Cooperativa Sociale, Raffaele Giovine Presidente Comitato Villa Giaquinto, Alessandro Buffardi Presidente Cooperativa Esperanto, amministrazione comunale, scuole e delle cooperative che operano nei beni confiscati alle mafie e nei beni comuni.
Durante la conferenza stampa sarà presentato un cesto con l’aglianico, la passata di pomodori e la marmellata di mele, prodotti provenienti dai terreni confiscati e dai beni comuni, che rappresentano il cuore del progetto. La scatola sarà messa in vendita in occasione del Natale sui canali e-commerce e al dettaglio. "Racconti, radici e riscatto nasce dall’idea di costruire una rete di agricoltura sociale che sia solidale ed etica - affermano i tre Presidenti - Questi prodotti che troverete nel cesto non solo hanno solo un valore sociale alto ma sono il frutto di una continua ricerca per promuovere la qualità dei nostri territori. Prodotti che sono il frutto del lavoro di processi di inclusione e riscatto sociale delle persone che tornano al centro dell’economia", concludono.