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Vertenza Jabil, i sindacati: "L'atteggiamento dell'azienda è inaccettabile e irresponsabile"

Dure critiche dei segretari di Cgil Oliviero e Fiom Percuoco dopo l'incontro al Ministero

Fumata nera al termine dell'incontro tra i vertici Jabil e i sindacati. Duro il commento dei segretari generale di Cgil, Sonia Oliviero, e della Fiom, Francesco Percuoco, al termine dell'incontro avuto ieri (24 gennaio) al Ministero con i vertici della Jabil: "Per il sindacato l’azienda ha un atteggiamento inaccettabile e irresponsabile e non può scaricare sul territorio e sui lavoratori le scelte di progressivo ridimensionamento che sta attuando da anni,  dopo aver acquisito tutte le aziende del territorio che operavano nel settore dell’elettronica. Inoltre non può liberarsi dei lavoratori tramite aziende interessate solo ai soldi che Jabil paga per ogni lavoratore, senza preoccuparsi insieme alle istituzioni se i progetti industriali siano credibili e realizzabili".

Il segretario Cgil Oliviero: "Il fallimento dei precedenti progetti Softlab e Orefice gridano ancora vendetta. Il territorio di Caserta non può continuare a perdere presidi industriali importanti e livelli occupazionali. Pertanto insieme ai politici eletti del territorio bisogna dare seguito alle parole e agli impegni assunti in assemblea pubblica con i lavoratori. Le Organizzazioni Sindacali unitamente ai lavoratori intraprenderanno tutte le iniziative necessarie per scongiurare i licenziamenti". Sul fronte delle misure immediate da adottare per contenere i disagi dei lavoratori parla il segretario Fiom Percuoco: "Nell’incontro tenutosi ieri presso il Ministero delle Industrie e del Made in Italy, la multinazionale americana in modo arrogante ribadisce anche di fronte al governo italiano 'di voler procedere con la riduzione di personale e qualsiasi soluzione deve prevedere il raggiungimento di questo obiettivo'. Pertanto la cassai integrazione per transizione occupazionale, proposta dal ministero del lavoro, verrà valutata qualora fosse ritenuto uno strumento utile al raggiungimento degli obiettivi aziendali, cioè per avere la certezza di rimanere con 250 lavoratori sui 440 oggi in forza".

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