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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Mancano lavoratori stagionali nel casertano. "Senza contratto, con paghe basse per lavorare 12 ore al giorno"

La Cgil denuncia le condizioni di lavoro offerte. Giovedì sul litorale il camper dei diritti

Entriamo nel cuore della stagione estiva e, quest’anno più che in passato, molti imprenditori lamentano la mancanza di lavoratori stagionali. “Occorre capirne in profondità il motivo – spiega Vincenzo Bellopede, segretario generale della Filcams Cgil Caserta -  Il vero problema è che, nella maggior parte dei casi, vengono proposti orari e condizioni inaccettabili. I lavoratori sono spesso sfruttati e, chi ha la fortuna di essere regolarizzato, non vede rispettate le condizioni del contratto collettivo nazionale. È chiaro che queste condizioni sono molto difficili da accettare”.

Per affrontare queste problematiche, la Filcams e la Cgil saranno sulle spiagge del litorale giovedi 5 agosto con il Camper dei Diritti. “Faremo sindacato di strada per incontrare e informare tutte le lavatrici e i lavoratori del settore in quell’area strategica. "La carenza di stagionali è un problema che si registra dal periodo pre pandemia, ma che il Covid ha acuito. Per il settore turismo - aggiunge Bellopede - occorrono interventi mirati per la tutela dei lavoratori. È assurdo che in molti stabilimenti del litorale domitio ci siano tantissimi giovani che lavorano anche 12 ore al giorno, spesso non regolarizzati e con paghe bassissime. E quando lo sono, si accettano contratti di poche centinaia di euro. Sono lavoratrici e lavoratori occupati, sì, ma poveri: una situazione peggiorata con la pandemia. Sono infatti aumentate le diseguaglianze: si può essere poveri anche lavorando. Sono fondamentali maggiori controlli da parte dell’ispettorato del lavoro”.

Sul tema interviene anche il segretario generale della Camera del lavoro di Caserta, Matteo Coppola “Il problema è affrontabile partendo dalle basi: riconoscere ai lavoratori e alle lavoratrici del settore tutti i loro diritti, giusti livelli salariali e condizioni di lavoro dignitose. La ripresa a Caserta parte anche dal turismo ma rielaborandone le prospettive.  Un nuovo modello di turismo che veda nel risanamento e nella rivalorizzazione del litorale domitio un asse fondamentale. A tal proposito, la Regione potrebbe individuare nel PNRR una risorsa fondamentale a questo scopo. Il nuovo modello di turismo, unito a un nuovo modello di sviluppo, può e deve rimettere al centro i diritti e il benessere del lavoratore, per garantire sostenibilità e prospettive stabili e dignitose a lungo termine. Solo così la nostra provincia, e l’intero mezzogiorno, può avviarsi verso una ripresa vera e duratura”. 

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