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Economia

Beffa sulla benzina: si rischia un nuovo rincaro dopo lo sconto

L'aumento della quotazione del petrolio riduce di un quinto lo "sconto" disposto dal governo

La beffa dopo i tagli delle accise. Dopo un paio di giorni di respiro per gli automobilisti, con i prezzi dei carburanti scesi di 25 centesimi per effetto della scure del Governo sulle accise che ha riportato le tariffe intorno a 1,8 euro al litro, torna a salire il prezzo di benzina e gasolio. 

Il motivo - rivela Staffetta Quotidiana - è il nuovo rincaro delle quotazioni internazionali di benzina e gasolio che ieri sono salite di circa tre e sei centesimi al litro, tornando poco sotto il record storico dello scorso 8 marzo. Nell'ultima settimana i rialzi sono stati ancora maggiori: rispettivamente di 10 centesimi al litro per la benzina e 24 per il diesel.

Il risultato delle fibrillazioni sui mercati internazionali è che proprio questa mattina Eni ha aumentato di sei centesimi al litro i prezzi consigliati sia della benzina che del diesel. Staffetta Quotidiana parla così di una "beffa" segnalando che "sulla scia di fortissimi rialzi delle quotazioni petrolifere internazionali (il barile di Brent supera i 120 dollari), già questa mattina i prezzi consigliati tornano a salire, 'mangiandosi' circa un quinto dello sconto sull'accisa".  

Insomma, se è vero che rispetto ai giorni scorsi fare un pieno costa comunque meno, il nuovo rincaro del greggio rischia seriamente di limitare i benefici del decreto taglia-accise varato dal governo. Decreto che comunque, meglio ribadirlo, resterà in vigore per un mese, ovvero fino al 21 aprile. Poi si vedrà. Non è escluso (ma neppure scontato) che lo "sconto" sui carburanti venga prorogato. Per farlo basterebbe un semplice decreto ministeriale, anche con cadenza mensile. Molto dipenderà probabilmente dall’andamento dei prezzi sul mercato. Certo è che le premesse non sono buone. 

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