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Economia

Numeri da capogiro per l'export del "Made in Caserta"

Terra di Lavoro fa registrare un incremento del 28% con un volume d'affari da 53 milioni di euro

Un trimestre da record per l'export in provincia di Caserta. Secondo i dati forniti da Coldiretti Terra di Lavoro fa registrare un tasso di crescita del 28,6% con oltre 53 milioni di valore esportato.

In Campania il periodo gennaio-marzo fa registrare un incremento del volume di affari del 7%. A guidare la classifica delle province c'è Salerno che mette a segno un +9,4% ed un valore di export agroalimentare di oltre 420 milioni di euro. Segue Napoli con l'unico segno negativo -0,9% ma un valore dell'export che tocca quasi i 264 milioni. Segno positivo invece per la provincia di Avellino che registra un +1,8% ed un valore di quasi 83 milioni. Segue la provincia di Caserta che fa un grosso balzo in avanti con +28,6% e oltre 53 milioni di euro di valore esportato. Fanalino di coda per volume d'affari è la provincia di Benevento, che nel primo trimestre ha esportato prodotti agroalimentari per circa 19 milioni di euro, ma con un balzo enorme rispetto al periodo precedente con un +64%. 

Incrociando i dati di due comparti chiave, l'ortofrutta e il vitivinicolo, vanno annotati - secondo Coldiretti Campania - linee di tendenza su cui ragionare. Le esportazioni di ortofrutta trasformata e confezionata vale nel primo trimestre 365 milioni di euro ed un incremento dell'8,5%. Da sottolineare che in questo comparto la Campania è la prima regione italiana in termini di valore, che vede come protagonista anzitutto la provincia di Salerno e l'area produttiva della piana del Sele, ma anche l'agro nocerino-sarnese. Le esportazioni di vino, invece, segnano nel periodo gennaio - marzo un -4,5% e un valore esportato pari a 11,5 milioni di euro. Ad oggi la Campania detiene lo 0,8% delle esportazioni italiane. 

"Questi dati - spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale - ci confortano nel trend, ma ci impongono alcune riflessioni. Anzitutto è evidente che occorre rafforzare i progetti di filiera tra produttori agricoli e industria agroalimentare. Tagliare le intermediazioni e sottoscrivere contratti diretti aggiunge valore al prodotto finito e rafforza l'economia del territorio. Le esperienze in essere lo dimostrano senza ombra di dubbio. Per questa ragione Coldiretti chiede l'obbligo di origine in etichetta su tutto il territorio europeo. Valorizzare le produzioni agricole territoriali è l'unica scelta competitiva vincente. Le performance delle esportazioni raccontano anche una Campania capace di innovarsi nelle tecniche agronomiche sostenibili, come nel salernitano, e nelle tecniche di marketing come nel Sannio. Vendere più vino a parità di produzione significa che le aziende agricole stanno crescendo nella competitività sul mercato. Ma la strada da percorrere è ancora lunga ed enormi sono gli spazi di mercato. Il mix vincente della nostra regione ruota intorno a concetti come agricoltura di precisione, marketing strategico, biodiversità, autenticità, racconto del territorio".

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