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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Marcianise

Jabil, 14 giorni per evitare i 190 licenziamenti

Nella settimana di San Valentino nuovo incontro al Ministero

Ora c’è una speranza. Quella che sembrava essere svanita completamente lunedì mattina.

Adesso c’è un appiglio, quantomeno. Arrivato dalla multinazionale americana con l’accettazione della proroga di un mese della cassa integrazione per i 190 dipendenti che 1 febbraio sarebbero rimasti senza lavoro. Una boccata d’ossigeno quasi insperata, che ha rimesso in modo la macchina delle trattative. Prima il vertice in Regione Campania nelle prossime ore, poi quello che potrebbe essere decisivo in programma al Ministero per lo sviluppo economico per la settimana di San Valentino. Da Roma, su pressione dei sindacati e dei deputati casertani Cerreto, Cangiano e Zinzi stanno cercando di trovare una soluzione per evitare un bagno di sangue (perché 190 posti di lavoro, oggi, tali vanno considerati in provincia di Caserta).  Di tempo non ce n’è tanto, ma, almeno, c’è ancora una fiammella di speranza.

“Il governo garantisca con urgenza la prosecuzione del confronto tra la multinazionale Jabil e le organizzazioni sindacali al fine salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali dell’impianto di Marcianise, assicurando ogni intervento utile anche per l’attuazione del piano di riassorbimento e riallocazione del personale considerato in esubero, preservando il tessuto industriale e professionale della provincia d Caserta”. E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata in commissione dal Partito Democratico, primo firmatario il deputato Stefano Graziano, e sottoscritta anche dai dem, Scotto, Sarracino, Laus, Gribaudo, Fossi, rivolta alla ministra del Lavoro, Marina Calderone. “La vertenza Jabil - si legge nell’interrogazione - si trascina dal giugno 2019, e in passato i rappresentanti dell’impresa si erano dichiarati disponibili alla predisposizione di un piano di riassorbimento dei lavoratori in esubero, attraverso un progetto industriale poi illustrato nel febbraio del 2022, accolto favorevolmente dalle organizzazioni sindacali. Ma, a tutt’oggi, non è stata trovata alcuna soluzione industriale alternativa per evitare una nuova emorragia occupazionale. Il territorio di Caserta non può continuare a perdere presidi industriali importanti e livelli occupazionali. Occorre una strategia complessiva - prosegue il testo - per riportare il territorio di Caserta in un ruolo strategico all'interno della regione Campania, per salvare i livelli occupazionali e per un piano industriale serio, nel solco del Pnrr e della transizione ambientale ed ecologica”.

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