Export agroalimentare, business da 130 milioni di euro per le imprese casertane
I dati diffusi dal Coldiretti per il primo semestre del 2019 fanno registrare una crescita del 9%
Un giro d'affari da 130 milioni di euro con una crescita del 9,1 percento rispetto all'anno precedente. Sono questi i numeri diffusi da Coldiretti per l'export delle imprese casertane del comparto agricolo ed alimentare relativamente al primo semestre del 2019.
Complessivamente dalla Campania sono stati esportati verso l'estero beni agricoli e alimentari per 1,7 miliardi di euro con un balzo del +5,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Anche se il valore assoluto è più contenuto, la provincia che fa segnare lo scarto più evidente rispetto al 2018 è quella di Benevento con un +67,6%. Nel Sannio, il valore dell'export è di 41 milioni. È però la provincia di Salerno (+6,8%) a fare la parte del leone con un export agroalimentare nei primi sei mesi dell'anno che vale 776 milioni. Andamento costante ad Avellino (+1,8%) e Napoli (+1,4%), dove le esportazioni valgono rispettivamente 172 e 555 milioni di euro.
"Il made in Italy e il made in Campania - commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale - continuano a macinare record, grazie al successo in ogni angolo del pianeta. Questi dati ci spingono a lavorare ancora di più e ancora meglio nella battaglia a favore della tracciabilità e delle etichette trasparenti. I margini di crescita di questo territorio sono ancora enormi".
Coldiretti evidenzia infatti che "la capacita' del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità" è ancora frenata dalla "moltiplicazione delle imitazioni dei prodotti nazionali con il fenomeno del cosiddetto italian sounding che all'estero vale 100 miliardi di euro".