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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Marcianise

Jabil e Whirpool, reindustrializzazione flop. Il futuro resta un incubo

Fim, Fiom e Uilm alzano la voce: "Preoccupati per l’evolversi negativo dei progetti avviate sul territorio di Caserta"

I sindacati Fim, Fiom, Uilm Campania e Caserta sono "preoccupati per l’evolversi negativo delle reindustrializzazioni avviate sul territorio di Caserta che dovevano rappresentare una soluzione positiva alle scelte di ridimensionamento delle multinazionali Jabil e Whirlpool".

E' quanto espresso in una nota ufficiale dai rappresentanti provinciali e regionali dei tre sindacarti. "Jabil - spiegano - ha presentato alle istituzioni nazionali e regionali due soggetti industriali che si sono dichiarate disponibili ad assorbire parte degli esuberi. Il gruppo Orefice che ha assunto 23 lavoratori con l’impegno di avviare sul territorio casertano uno stabilimento di produzione di generatori elettrici, ma ad oggi nessun stabilimento è stato realizzato e tutti i lavoratori sono stati licenziati. Il gruppo Softlab che ha assunto circa 250 lavoratori ex Jabil dopo oltre due anni continua a fare ricorso alla cassa integrazione e il progetto di un insediamento industriale a Marcianise è andato in parte disatteso occupando saltuariamente poco più di una decina di lavoratori a fronte dei 100 inizialmente previsti. Inoltre in merito alla realizzazione di un polo tecnologico di eccellenza dell’elettronica con altre società del territorio (tra cui FIB del gruppo Seri) siamo ancora fermi alle presentazioni pubbliche con la presenza di istituzioni nazionali e regionali (CNEL, Regione Campania)".

Sul fronte Whirlpool, invece, sottolinea la Triplice, "la multinazionale si è affidata al gruppo Seri per la reindustrializzazione del sito di Carinaro che prevedeva due progetti, Teverola 1 e Teverola 2. Il primo progetto industriale, che ha assorbito già 75 lavoratori ex Whirlpool, dopo alcuni anni non ha ancora iniziato la produzione di serie di batterie al Litio. Nonostante in più incontri istituzionali siano state annunciati tre anni di commesse in portafoglio, ordine da produrre urgentemente. Nulla si conosce del secondo progetto presentato al MISE che doveva realizzare un investimento di circa 500 milioni di finanziamenti europei e assorbire altri 100 lavoratori. Abbiamo sempre sostenuto che i progetti di reindustrializzazione individuati come strumento per il rilancio industriale ed economico del territorio, per dare una prospettiva occupazionale concreta ai lavoratori in esubero da altre aziende dovevano vedere il coinvolgimento convinto delle istituzioni. Per questo riteniamo positivo l’ingresso di Invitalia nel capitale di TME per la realizzazione di un nuovo progetto industriale che reimpieghi i lavoratori di Jabil ma è necessario recuperare il clima di sfiducia che si è creato tra i lavoratori iniziando ad assumere i lavoratori licenziati da Orefice".

Per questo motivio Fim, Fiom e Uilm "per evitare che la situazione precipiti e abbia uno sviluppo drammatico al termine degli strumenti di sostegno allo sviluppo, in particolare per il Mezzogiorno, valuteranno tutte le iniziative necessarie a sostenere e mettere in sicurezza il lavoro, le prospettive e il futuro di centinaia di lavoratori legati alle realtà industriali di Whirlpool e Jabil e delle relative aziende impegnate in progetti di reindustrializzazione e rioccupazione".

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