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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Crisi energetica, inflazione e recessione: le ricette di Confcommercio

Il presidente Sindaco: "Il Casertano non ha più una vocazione agricola o industriale. Il turismo potrebbe essere una ricchezza dato il patrimonio artistico e archeologico presente"

Il presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco, è intervenuto oggi (5 ottobre) a Napoli, nella sede dell’Università Federico II nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, all’Assemblea pubblica di Confcommercio Campania sul tema 'Prospettive del terziario in Campania tra post pandemia e crisi energetica'.

Presenti, tra gli altri, il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Riflettori accesi sulle tre grandi emergenze del momento: la crisi energetica, il contenimento dell’inflazione e il contrasto di una possibile recessione. "Da qui alla prima metà del 2023 - ha detto Sangalli nel suo intervento - almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro. Si tratta di una emergenza che va a sommarsi alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi, unita ad una eccessiva pressione fiscale che caratterizza la nostra economia. Il Governo deve intervenire subito. Confcommercio sarà presente e pressante perché non c’è un minuto da perdere".

Così il presidente Sindaco: "Tutto il Paese vive un momento di grande difficoltà ma ci sono territori, come quello campano e in particolare quello casertano, che stanno soffrendo in misura maggiore perché scontano ritardi e disagi che sono precedenti a questa crisi e che vanno dunque a sommarsi alle vicende di oggi, mettendo in serio dubbio la continuità lavorativa di tante realtà imprenditoriali. In provincia di Caserta la categoria è costretta a fare i conti infatti anche con il contesto nel quale è immersa. Parliamo di un territorio che ha da tempo ormai smarrito la sua identità, la sua anima. Che non ha più una vocazione. E che da anni è ormai abbandonato al suo amaro destino. Chiunque intenda investire in un territorio, esige infatti di conoscere le sue possibilità di sviluppo e di crescita".

E aggiunge: "Ma quali sono le potenzialità del Casertano? Sicuramente non ha più una vocazione agricola e neanche industriale. Una eventuale risorsa potrebbe essere quella turistica, considerata la grande ricchezza di beni culturali e monumentali dei quali dispone, ma anche in questo caso si tratterebbe di partire da zero visto che allo stato non esiste un progetto in merito che sia in grado di mettere in rete e valorizzare questo immenso patrimonio. Così come non esistono infrastrutture adeguate a supportare la crescita di un turismo che abbia carattere internazionale. Eppure, per affrontare e risolvere queste problematiche, sarebbe sufficiente che le istituzioni ascoltassero le istanze di chi vive il territorio, di chi lavora e produce in quel territorio e di chi dunque contribuisce fattivamente alla crescita di quel territorio. Al nostro Presidente nazionale, Carlo Sangalli, l’appello che arriva dai territori va proprio in questa direzione. Farsi portavoce e garante presso il Governo nazionale del grido di allarme che arriva dai commercianti che vivono in questo sud Italia sempre più vituperato e dimenticato. Ciò perché le imprese - riconosciuto motore della crescita - possano essere davvero al centro delle politiche economiche, come a lungo auspicato e rivendicato da Confcommercio nazionale sui tavoli istituzionali, anche qui in Campania".

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