rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, aziende agricole in crisi. Marzano: "Serve un nuovo patto"

Il presidente di Confagricoltura Campania: "Bisogna aumentare il volume degli investimenti delle imprese oggi in difficoltà in un’ottica di filiera"

Il rallentamento della logistica e l’aumento dei costi, con la conseguente riduzione della marginalità anche delle imprese agricole più competitive, le quali incontrano sempre più ostacoli nell’export, la chiusura di intere categorie di mercati di sbocco che colpisce duramente nei volumi e nel fatturato filiere importanti come quelle lattiero casearia, floricola ed ortofrutticola, impongono oggi qualcosa di più di un semplice maggiore sforzo economico per sostenere l’economia agricola della Campania. Serve un New Deal: un nuovo patto per avviare un nuovo corso dell’economia agricola regionale, finalizzato ad aumentare il volume degli investimenti delle imprese oggi in difficoltà in un’ottica di filiera. E’ questa oggi la posizione di Confagricoltura Campania, che lancia un appello al fine di costruire un programma d’attacco insieme a Regione Campania.

“Stiamo vivendo una condizione che assume i caratteri dell’eccezionalità ed al contempo dell’urgenza degli interventi sia sul piano della liquidità immediata che del finanziamento degli investimenti – afferma Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, che sottolinea – bene ha fatto la ministra alle Politiche agricole Teresa Bellanova a rimarcare questo aspetto durante il consiglio agricolo del 25 marzo scorso e l’incontro bilaterale di ieri con il suo omologo francese, al fine di sollecitare l’Ue sia sulla necessità di riprogrammare le risorse del Fondo europeo agricolo di garanzia, in modo da prestare soccorso immediato alle imprese in difficoltà con lo strumento dei Piani operativi, tanto sulla necessità di rafforzare anche con fondi extra Pac il Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, per rilanciare gli investimenti delle imprese agricole”.

In tale nuovo quadro di politica europea, la proposta di Confagricoltura Campania calata sul territorio è la seguente: “Disponiamo di centinaia di progetti sulla misura 411 e sul Progetto integrato giovani del Programma di sviluppo rurale della Campania 2014/2020 che sono finanziabili, e che potrebbero essere finanziati con un supplemento di liquidità al Psr nel quadro di una misura eccezionale predisposta all’occorrenza – dice Marzano, che aggiunge – possiamo farlo valorizzando al massimo le scelte individuali d’investimento compiute dai singoli imprenditori all’interno di Progetti integrati di filiera, che andremmo rapidamente a costruire, e volti a rafforzare la capacità di tutti di poter essere sul mercato, avere accesso alle innovazioni di processo e di prodotto, alla ricerca, a tutte le leve competitive che l’agricoltura di un Paese moderno non può non avere”. 

L’elemento dirimente per il presidente di Confagricoltura è che “Nessuno ora può essere lasciato solo e indietro: occorre salvare il tessuto produttivo per consentirne la ricollocazione sul mercato non appena la tempesta sarà passata, lavorando sin d’ora ad un piano di rilancio per tutte le filiere d’eccellenza della regione.” “E’ sui territori che si gioca la partita vitale per salvaguardare non solo il reddito delle imprese agricole, ma il loro futuro, offrendo un contributo straordinario agli investimenti già programmati e dando un senso alla misura straordinaria immaginata per l’occasione dalla proposta italiana alla Ue – conclude il presidente di Confagricoltura Campania – ecco perché serve un New Deal, che sia al tempo stesso un nuovo patto e determini un nuovo corso per l’economia agricola campana, uno slancio che prenda in considerazione le debolezze pregresse delle imprese e le trasformi in una opportunità di riscatto dell’intero settore da questo momento di crisi durissima".

Intanto Confagricoltura Campania esprime grande soddisfazione per il chiarimento relativo al florovivaismo arrivato da Palazzo Chigi, spiegando che “è consentita la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili”, poiché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020. “Il Governo - spiega Fabrizio Marzano - è venuto incontro alle nostre pressanti richieste per il settore florovivaistico, che solo nella nostra regione ha un giro d’affari di circa 250 milioni di euro l’anno, con oltre 1000 ettari investiti, e che in queste settimane di emergenza ha perso gran parte del fatturato annuale, a causa dello stop delle vendite in una stagione cruciale”.

“Il chiarimento arrivato dal Governo dovrà ora essere puntualmente dettagliato, ma sicuramente permette già da subito di dare fiato al comparto, scongiurando così la totale perdita di produzione ed economica delle tantissime imprese florovivaistiche campane”, aggiunge Marzano, secondo cui “si tratta di un primo grande risultato, frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto tutte le nostre strutture, sollecitando la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che ringraziamo per essersi spesa a favore del comparto”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, aziende agricole in crisi. Marzano: "Serve un nuovo patto"

CasertaNews è in caricamento