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Economia

Resto al Sud: ecco come avere finanziamenti a fondo perduto

Milioni di euro a disposizione anche dei giovani casertani

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 5 dicembre 2017 il decreto attuativo della misura “Resto al Sud”, una nuova misura destinata alle start-up e alle piccole imprese, con la quale il Ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno intende favorire la costituzione di nuove imprese nelle regioni meno sviluppate e in transizione, incoraggiando i giovani ad investire le proprie risorse nelle regioni del sud Italia.

La misura è destinata ai giovani imprenditori tra i 18 e i 35 anni che siano residenti nelle seguenti regioni: Puglia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia. Si precisa che la residenza potrà essere trasferita in una della suddette regioni anche nei 60 giorni successivi alla comunicazione del buon esito dell’istruttoria che diventano 120 giorni per i residenti all’estero.

I richiedenti non dovranno: 1) essere titolari di contratti di lavoro dipendente già dal 21 giugno 2017; 2) aver ricevuto incentivi nazionali nell’ambito della auto imprenditorialità nel triennio precedente la richiesta. Il soggetto che presenta l’istanza di agevolazione dovrà essere già costituito in forma di impresa individuale o di società, anche cooperativa; la detta istanza, però, potrà essere inoltrata anche da chi ha intenzione di costituirsi in forma d’impresa successivamente alla comunicazione dell’ammissione del finanziamento. In tal caso la società dovrà essere costituita entro 60 giorni dalla comunicazione dell’ammissione al finanziamento ed entro 120 giorni se trattasi di soggetti residenti all’estero.

Ovviamente la società costituita dovrà mantenere la propria sede legale nei territori in cui è stata presentata la domanda per le agevolazioni e dovrà rimanere in tale territorio durante tutta la durata del finanziamento (la stessa regola si applica per la residenza delle persone fisiche che vengono ammessi ai finanziamenti). Per quanto riguarda la compagine societaria delle imprese ammesse alla misura si chiarisce che potranno farvi parte anche soggetti privi dei requisiti sin qui richiesti ma tali soggetti non dovranno superare il terzo della compagine societaria e non dovranno avere rapporti di parentela sino al quarto grado con le persone fisiche richiedenti il finanziamento. Il primo titolo di spesa dovrà sempre essere successivo alla domanda di accesso ai benefici.

Le domande dovranno essere compilate ed inviate online attraverso la piattaforma predisposta nel sito di Invitalia, firmante digitalmente dal legale rappresentante della PMI o dalla persona fisica richiedente, nel caso di ditta individuale, e dovrà essere corredata dalla seguente documentazione: 1) Progetto imprenditoriale; 2) dati e profilo del soggetto richiedente; 3) descrizione dell’attività proposta; 4) analisi di mercato e relative strategie; 5) aspetti tecnico produttivi ed organizzativi; 6) aspetti economico finanziari. Ciascun progetto potrà essere finanziato per un massimo di € 50.000 per ogni richiedente e comunque per un ammontare massimo di € 200.000,00.

Il finanziamento è rimborsabile in otto anni dalla sua erogazione i cui primi due di pre – ammortamento. Il 35% del contributo sarà a fondo perduto ed il restante 65% sotto forma di finanziamento bancario a condizioni agevolate. Le principali spese ammissibili sono le opere edili, macchinari ed attrezzature nuove, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione, amterie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazioni per immobili, canoni di leasing.

Giuseppe Cuscunà, Studio Cicia e Cuscunà

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