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Tempi duri per i pendolari di Caserta che devono raggiungere Roma

Caserta - E' da tempo che elementi dell'Associazioni Pendolari del SANNIO – TERRA DI LAVORO, si fanno carico e portavoce delle esigenze dei centinaia di pendolari che quotidianamente partono, alle primissime luci dell'alba, dalla città di Caserta...

E' da tempo che elementi dell'Associazioni Pendolari del SANNIO – TERRA DI LAVORO, si fanno carico e portavoce delle esigenze dei centinaia di pendolari che quotidianamente partono, alle primissime luci dell'alba, dalla città di Caserta per raggiungere la Capitale al fine di poter espletare le proprie attività lavorative. Ancora un volta questa nutrita schiera di pendolari – tra cui si evidenzia la folta presenza di insegnanti, militari in servizio effettivo ai grandi Comandi, funzionari dell'Amministrazione Pubblica, avvocati, vigilantes e altro personale vario – è rimasta vittima, come spesso accade a ogni cambio di orario stagionale, delle errate o mancate "attività di pianificazione e di valutazione" poste in atto dalle alte sfere di Trenitalia. A gran voce l'Associazione aveva rappresentato l'esigenza di un collegamento veloce mediante l'istituzione di un vettore tipo Eurostar o treno ad Alta Velocità che giungesse nella Capitale entro le ore 8 del mattino onde poter permettere a tutti i lavoratori, fruitori del sevizio, il normale inizio delle attività lavorative. Al riguardo, è opportuno precisare che l'orario dei treni attualmente in vigore prevede che il primo treno veloce che parte da Benevento e/o Caserta giunge in Roma alle ore 11.15. E' di facile intuizione che un tale orario di arrivo nella Capitale non risulta "utile" per qualsivoglia attività lavorativa in quanto il normale orario di ingresso, sia per chi opera in un Ufficio sia per chi insegni, sia compreso nella fascia di orario che va dalle ore 08.00 alle ore 08.30. L'Associazione in parola, nel vano tentativo di venire incontro all'azienda, un mese fa, avanzò diverse ipotesi di soluzione tra cui la costituzione di un nuovo vettore con partenza da Benevento con orario di partenza verso le ore 04.17 e con consequenziale arrivo a Roma Termini entro le 7.20, oppure l'eventuale posticipo della fermata alla stazione di Caserta dell'Espresso 956, proveniente dal Salento via Metaponto - Salerno, dalle ore 4.26 alle ore 5.06 e l'istituzione aggiuntiva di un "servizio di navetta" con partenza da Benevento al fine di poter usufruire, a favore dei pendolari provenienti dal beneventano, della fermata di Caserta del citato Espresso. Si chiedeva in pratica di porre in essere un'operazione a "costo zero", ossia di posticipare di 30 minuti il Treno Espresso 956 ed invece - ironia della sorte - la "strategia" Trenitalia non ha tenuto né in considerazione la predetta proposta ma, con la stesura del nuovo orario ferroviario in vigore dallo scorso 12 dicembre 2010, l'Espresso 956 delle ore 4.26 da Caserta per Roma è stato anticipato alle ore 3.54. Invece di un collegamento "più comodo", la folta schiera di pendolari ha avuto quale "strenna natalizia" l'istituzione di un viaggio a dir poco "infernale" (a ciò bisognerebbe aggiungere lo stato di estrema indecenza degli scomparti dedicati ai viaggiatori del citato Espresso 956), con implicita levataccia nel cuore della notte. Dopo tale treno, il collegamento successivo è quello delle ore 6:05 mediante il Treno n. 2418 con arrivo in Roma Termini alle ore 8.18. A questo punto un qualsiasi pendolare proveniente da Caserta, dalle zone del Maddalonese, dalla Valle di Suessola, dalle zone del Telesino e da Benevento per assicurarsi l'arrivo nella città di Roma prima delle ore 8.00 non dovrebbe più dormire! A questo punto ci si chiede quali siano i passi che i nostri politici locali intendano fare per venire incontro a questa categoria così tanto bistrattata? Inutili si sono rivelate le varie richieste fatte, anche singolarmente, ai vari uomini politici di destra e di sinistra, ad alcuni politici sia del Sannio che di Terra di Lavoro al fine di interessarsi dell'annosa problematica della mobilità Sannita e Casertana. La logica dei tagli, del contenimento della spesa ha colpito anche la categoria dei pendolari; infatti la Regione Campania ha tagliato 15 milioni di Euro alle Ferrovie. Trenitalia dal canto suo ha cancellato ben 90 treni dallo scorso 12 dicembre che si vanno ad aggiungere al taglio treni già operato lo scorso settembre c.a.. In conclusione l'Associazione Pendolari SANNIO – TERRA DI LAVORO chiede più treni, una maggiore puntualità degli stessi, prezzi di abbonamento più accessibili a tutti e una maggiore efficienza. I dirigenti di Trenitalia sembrano essere sordi a tali richieste e per di più, oltre a non fornire risposta alcuna alle tante missive inviate, gli stessi operano dei tagli nella fornitura di corse ferroviarie utili e cambi di orari operati senza alcun criterio o raziocinio. I pendolari conoscono bene le proprie esigenze in quanto dalle quattro alle sette ore della giornata vengono trascorse in treno ed allora chi meglio degli stessi pendolari è deputato da fornire consigli giusti "a costo zero" senza chiede nessun contributo sotto il falso nome di "studio di fattibilità"?.

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