Convegno sul tema: 'Il lavoro futuro tra flessibilit e precariato'

L'associazione civica "Rinascita Cittadina", con il patrocinio del Comune di Santa Maria Capua Vetere e del Consolato Regionale dei Maestri del lavoro della Campania, organizza un convegno sul tema: "il lavoro futuro tra flessibilità e precariato", presso il salone degli specchi del Teatro Garibaldi venerdì 23 ottobre ore 17:30.
Interverranno:
Carmine Crisci - Segretario CISL Caserta
Salvatore D'Acunto - Prof. Economia Politica UNINA
Enea Pigrini - Avvocato Giuslavorista
Riccardo Realfonzo – Ass. Bilancio Comune di Napoli - Dir. Dipartimento Univ. del Sannio
Rinascita Cittadina con questo convegno intende affrontare alcuni aspetti di una problematica di scottante attualità e di eccezionale rilevanza sociale.
Le nuove forme di funzionamento del mercato del lavoro modellate sul principio della "flessibilità" sbaragliano definitivamente alcune idee che sembravano ormai intangibili?.
Un occupazione dignitosa e gratificante corrisponde ancora allo svolgimento di uno specifico lavoro, per il quale magari ci si è preparati in un lungo e approfondito percorso di formazione professionale;
Un lavoro serio è quello svolto full-time e non solo per alcune ore al giorno o per qualche giorno alla settimana; Un lavoro sicuro, che dia stabilità all'esistenza e garantisca certezze di riferimenti al proprio progetto di vita, corrisponde al un contratto a tempo indeterminato, con una struttura produttiva (pubblica o privata), solidamente e permanentemente presente ed ancorata ad un circoscritto territorio.
La "flessibilità" viceversa introduce il concetto di una offerta di lavoro "dove serve", "quando serve", nella misura in "cui serve"; che si svolga in "cantieri temporanei e mobili", passando da un lavoro all'altro, anche molto diversi e svolti in luoghi distanti; che un lavoratore sia occupato in certi periodi e debba altri a cercarsi un'altra occupazione.
Per i lavoratori dipendenti che rapporto ci sarà allora tra professionalità acquisita in un determinato settore di attività e temporaneità del lavoro?. Tra continuità dell'esigenza di guadagnare per sopravvivere e saltuarietà della remunerazione?. Che peso d'ora in avanti, avranno gli ammortizzatori sociali?.
E che fine farà lo schema classico "contratto – previdenza – assistenza – trattamento di fine rapporto"?.
Per non restare senza paracadute una volta arrivati all'età della pensione, occorrerà che tutti abbiano provveduto per tempo a costruirsi una pensione integrativa a proprie spese?.

Insomma la flessibilità è sinonimo di precarietà?.
In alternativa "lavoro flessibile" può significare "lavoro autogestito", magari sempre in uno stesso campo, ma offerto di volta in volta ad un cliente diverso, all'occorrenza e in un, luogo diverso?.
Le grandi imprese rivelano la tendenza a scrollarsi da dosso i rilevanti costi fissi del personale direttamente dipendente ed affidano "fuori" lavorazioni e e prestazioni di servizi, che prima erano parte integrante della loro attività, a piccole ditte specializzate e a professionisti di vari settori.
Ma è davvero prospettabile che tutti diventino "liberi professionisti", personalmente titolari di attività in perenne ricerca di commesse, che operano con propri mezzi di produzione e con rischio d'impresa, al di là delle soggettività e attitudini, delle diversità di profili psicologici che finora hanno orientato tanti verso la ricerca di un lavoro dipendente piuttosto che l'avventura del lavoro autonomo?.
Partendo da queste semplici domande, che saranno poste dai primi due interventi (un ex dipendente in mobilità ed un precario), si svilupperanno le relazioni degli esperti in economia, in diritto del lavoro e dei rappresentanti delle associazioni sindacali.
A loro il compito di prospettare gli scenari futuri ed indicare le scelte, le opzioni, le strategie da adottare per non disperdere l'orientamento alle future generazioni in un mondo del lavoro che sembra avviato a cambiamenti irreversibili.