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Allarme Istat su retribuzion: aumentano solo dell'1,3% nel 2014

(Roma) Alla fine di dicembre 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 44,5% degli occupati dipendenti e corrispondono al 41,5% del monte retributivo osservato.Nel mese di dicembre l'indice...

(Roma) Alla fine di dicembre 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 44,5% degli occupati dipendenti e corrispondono al 41,5% del monte retributivo osservato.Nel mese di dicembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell'1,1% nei confronti di dicembre 2013. Nella media del 2014 la retribuzione oraria è cresciuta dell'1,3% rispetto all'anno precedente.Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,3% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%); gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di dicembre è stato recepito un nuovo accordo e nessuno è scaduto.Alla fine di dicembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 55,5% nel totale dell'economia e del 42,4% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 37,3 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 21,7 mesi per quelli del settore privato.
Nel mese di dicembre 2014 (prospetto 3), a fronte di un aumento tendenziale medio dell'1,1%, isettori che presentano gli incrementi maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%); gomma, plastica elavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Siregistra un incremento nullo nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblicaamministrazione.Nella media del 2014 l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una crescita, rispetto alvalore medio dell'anno precedente, dell'1,3% (prospetto 4). Aumenti significativamente superiorialla media si osservano nei seguenti comparti: telecomunicazioni (3,5%); estrazioni minerali(3,0%); gomma, plastica e lavorazione di minerali non metalliferi (2,9%). Nel settore privato, levariazioni più contenute si rilevano nel settore degli altri servizi privati (0,4%), dell'edilizia (0,5%) enei trasporti, servizi postali e attività connesse (0,6%). Nella pubblica amministrazione non si sonoriscontrati incrementi.
A dicembre, tra i contratti monitorati dall'indagine è stato recepito un solo accordo (servizi a terraaeroporti) mentre nessuno è venuto a scadenza. Pertanto alla fine del mese risultano in vigore 38contratti che regolano il trattamento economico di circa 5,7 milioni di dipendenti che rappresentanoil 41,5% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l'incidenza è pari al 56,9%, conquote differenziate per attività economica: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è del97,2% nell'industria e del 18,1% nei servizi privati (prospetto 5). Complessivamente i contratti inattesa di rinnovo sono 37 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione), relativi a circa 7,1milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).
Nel mese di dicembre la quota di dipendenti in attesa di rinnovo per l'insieme dell'economia è parial 55,5%, in diminuzione rispetto al mese precedente (55,6%). I mesi di attesa per i lavoratori conil contratto scaduto sono in media 37,3, in aumento rispetto allo stesso mese del 2013 (32,2).L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 20,7 mesi, in crescita rispetto ad un annoprima (15,7).
Con riferimento al solo settore privato la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 42,4%, indiminuzione rispetto al mese precedente (42,7%) e in decisa crescita rispetto a dicembre 2013(34,0%); i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 21,7, mentre l'attesa mediaè di 9,2 mesi considerando l'insieme dei dipendenti del settore.
L'andamento di tali indicatori, che consentono di monitorare la tensione contrattuale per l'interaeconomia, è presentato nelle successive figure, che riportano la quota di dipendenti con contrattoscaduto e la durata (in mesi) della vacanza contrattuale, sia per coloro che attendono il rinnovo(indicatore specifico), sia per l'insieme dei dipendenti appartenenti al settore di attività economicadi riferimento (indicatore generico).

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