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Economia Pietramelara

La proposta di Ruzzo e Zeppetella per abbassare la Tares

Pietramelara - Francesco Ruzzo e Saverio Zeppetella propongono un aumento della raccolta differenziata per far diminuire i costi della Tares. I due ambientalisti hanno analizzato i dati sulla differenziata forniti dall'osservatorio provinciale dei...

Francesco Ruzzo e Saverio Zeppetella propongono un aumento della raccolta differenziata per far diminuire i costi della Tares. I due ambientalisti hanno analizzato i dati sulla differenziata forniti dall'osservatorio provinciale dei rifiuti, confrontandoli con quelli dei comuni limitrofi. Ecco i dati nel dettaglio. 2008: Pietramelara 6,90% - Pietravairano 23,90% - Riardo 2,53% - Roccaromana 38,92%. 2009: Pietramelara 16,36% - Pietravairano 25,84% - Riardo 14,54% - Roccaromana 31,26%. 2010: Pietramelara 23,89% - Pietravairano 30,38% - Riardo 31,97% - Roccaromana 35,62%. 2011: Pietramelara 38,73% - Pietravairano 51,76% - Riardo 37,96% - Roccaromana 51,71%. 2012: Pietramelara 37,09% - Pietravairano 57,65% - Riardo 37,58% - Roccaromana 58,11% - Vairano P. 52,30%. "Sarebbe facile commentare questi dati in modo demagogico e populistico - dicono Ruzzo e Zeppetella - ma non avendo nessun interesse specifico, se non quello di interessarci della salvaguardia dell'ambiente (e a questo punto anche delle nostre tasche), la domanda sorge spontanea: non si poteva fare di più?". Da questi numeri si evince che il paese meno virtuoso della zona è proprio Pietramelara. Secondo Ruzzo e Zeppetella mentre Pietramelara è rimasta ad un livello di raccolta differenziata molto elementare, altri comuni della zona riescono a differenziare ulteriormente il multimateriale tra carta, plastica, alluminio ecc., cosa che a Pietramelara è ancora impensabile. Per non parlare di altre tipologie di rifiuto ulteriormente differenziate quali batterie, medicinali, ecc. Infine sono da ricordare le politiche che comuni limitrofi stanno adottando al fine di abbattere ulteriormente la quantità totale di rifiuti (eliminando la plastica e incentivando il riciclo delle bottiglie di vetro, casa dell'acqua, ecc.). I due attivisti hanno dimostrato di quanto denaro è stato sperperato a causa di una gestione del ciclo dei rifiuti tutt'altro che efficiente. Ogni anno la giunta provinciale stabiliva, e stabilisce, con propria deliberazione, le tariffe per tonnellata di rifiuto da conferire ai siti di smaltimento provinciali, tariffe che tendevano a favorire i comuni che portavano meno rifiuti in discarica (rifiuti indifferenziati), logicamente. A titolo di esempio ecco gli step che ha stabilito la provincia per gli anni 2011, 2012, 2013. Per l'anno 2011 i Comuni che avevano raggiunto il 35% di raccolta differenziata nel 2010 pagavano la somma di € 114,47 per tonnellata, per i rifiuti da sversare in discarica. I comuni che non raggiungevano tale percentuale pagavano € 143.08 euro per tonnellata. Primo obiettivo non raggiunto da Pietramelara. Per l'anno 2012 i Comuni che avevano raggiunto il 50% di raccolta differenziata nel 2011 pagavano la somma di € 98,47 per tonnellata; i Comuni che non raggiungevano quelle percentuali pagavano € 137.85 per tonnellata. Secondo obiettivo non centrato da Pietramelara. Per l'anno 2013 i Comuni dovranno attenersi alle tariffe della Gisec, che imporrà tariffe altissime a chi nel 2012 non ha centrato l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata. Terzo obiettivo non centrato da Pietramelara. Lo scorso anno queste erano le quote, in tonnellate, dei rifiuti urbani non differenziati, e la stima è più o meno confermata anche per quest'anno: Pietramelara 1.117,2 t - Pietravairano 410,9 t - Riardo 540,0 t - Roccaromana 99,8 t - Vairano Patenora 1.138,5 t. Secondo le ultime indiscrezioni, le tariffe imposte dalla Gisec per l'anno 2013, per i Comuni come Pietramelara, che non hanno raggiunto il 65% di differenziata e che sono debitori nei confronti del vecchio consorzio unico di bacino, la tariffa per l'indifferenziato è passata, complice anche altri fattori non addebitabili all'amministrazione comunale, da 138 a 189 euro per tonnellata. Facendo dei calcoli, superare quota 65% di raccolta differenziata permetterebbe di risparmiare anche un terzo dei costi che ad oggi si pagano per lo smaltimento dell'indifferenziato. Si parla di cifre che si aggirano intorno ai 50.000 euro di risparmio. Non pochi, insomma. Ruzzo e Zeppetella concludono dicendo che gli amministratori sono sicuramente delle brave persone, ma che in materia di ambiente purtroppo hanno fallito in tutti i sensi.

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