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Gestione scuole superiori, duro attacco Cgil alla Provincia

Caserta - L'incapacità di gestire l'istruzione pubblica nella nostra provincia sta raggiungendo livelli record. Dopo l'incapacità di creare opportunità di nuova economia e superare l'attuale fase di crisi economica si sta minando anche il futuro...

L'incapacità di gestire l'istruzione pubblica nella nostra provincia sta raggiungendo livelli record. Dopo l'incapacità di creare opportunità di nuova economia e superare l'attuale fase di crisi economica si sta minando anche il futuro delle nuove generazioni. Giorno dopo giorno, infatti, le scuole del territorio si trovano ad affrontare grossi problemi strutturali che mettono in discussione la loro ordinaria attività didattica, con buona pace di strutture idonee e attrezzature funzionanti, che diventano sempre più un miraggio. Le scelte di programmazione della rete scolastica degli ultimi anni, molto discutibili e sempre contestate dalla CGIL, ora, alla luce di recenti fatti, si dimostrano appieno sbagliate e incompatibili col contesto e le risorse disponibili. Sono anni che l'organizzazione dell'offerta formativa del territorio non risponde alle reali esigenze dei giovani, ma a ben altro, e gli attuali tagli possono solo rappresentare un debole scudo per scelte che miravano ad accontentare le velleità locali di potersi attribuire l'istituzione di un nuovo indirizzo sul territorio, piuttosto che la qualità dell'istruzione che si metteva in atto.L'ultimo atto di una catena di eventi disastrosi per la scuola casertana, si è registrato stamani. La Provincia non ha pagato le spese della sede di Puccianiello dell'Istituto alberghiero "Ferraris" e la scuola è stata costretta a spostare docenti e alunni nell'altro plesso, costringendo un'altra comunità scolastica ai doppi turni. Questa soluzione obbligata, in casi come questi, si traduce in una negazione del diritto allo studio, per il forte pendolarismo degli alunni. Ovviamente i laboratori, essenziali per l'indirizzo di studio, rimangono chiusi, con buona pace dei grossi investimenti profusi dalla comunità per la loro realizzazione. Erano proprio queste le motivazioni che, già in sede di definizione della rete scolastica 2014-15, avevano portato la Flc Cgil a contestare duramente la scelta di attivare, ad esempio, un altro indirizzo alberghiero al Novelli di Marcianise: gli alberghieri, infatti, sono istituti complessi che necessitano di costi di avviamento notevoli, aule e laboratori. Il Novelli ha ora doppi turni, come li aveva nel decorso anno scolastico, e non ha i laboratori: qualcuno, in sede di confronto provinciale, ebbe l'ardire di sostenere che se a ruotare erano 10 o 12 classi poco cambiava! Singolare, oltre che illogico e inutile aggravio d'oneri per un'amministrazione che doveva garantire la disponibilità di locali e attrezzature per la richiesta di nuovo indirizzo, è il bando di gara per la locazione di laboratori idonei e funzionanti, indetto il 20 dicembre 2014 dal Novelli di Marcianise.
Chi pagherà e con quali soldi? La CGIL interverrà duramente per garantire il diritto allo studio degli alunni delle scuole della provincia, che vivono la scuola con difficoltà, e non esiterà a richiamare alle responsabilità l'amministrazione provinciale che ha operato scelte scolastiche incoerenti con le risorse disponibili, creando gravi danni al sistema scolastico della provincia e al diritto allo studio, a cominciare da quello dei diversamente abili, costretti anch'essi, spesso, in aule sovraffollate ben oltre i limiti imposti dalla normativa. Allo stesso tempo la Flc Cgil contesta la gestione del riscaldamento nelle scuole: i termosifoni funzionano a singhiozzo ormai in troppe scuole della provincia e i ragazzi molte volte sono costretti a stare al freddo poiché la provincia non riesce a garantire il funzionamento per tutto il periodo delle lezioni! Approssimativo è il piano di funzionamento delle istituzioni scolastiche, così come inadeguato è quello dell'edilizia scolastica. L'alto casertano, in particolare, ha edifici costruiti prima della riclassificazione sismica, successiva al terremoto del 1980, eppure questo problema salta all'attenzione solo dopo la chiusura della sede storica dell'agrario, costretto anch'esso ad un forzoso trasferimento nei locali dell'industriale e del commerciale, ancora una volta a danno dei laboratori. Ma la provincia non ha a cuore il funzionamento delle istituzioni, nemmeno quelle importanti e strategiche come gli agrari: l'azienda agraria dell'istituto di Piedimonte è stata depauperata dei terreni nel comune di Alife, che pare sarebbero stati requisiti per edificarci una caserma dei Vigili del Fuoco: peccato che l'area sarebbe vincolata dall'autorità di bacino come zona rossa, e dunque non ci si potrebbe costruire un bel niente!

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