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Economia

Indesit, Cgil: no a trasferimento impianti e produzioni del lavaggio dallo stabilimento di Caserta in Turchia

Caserta - L'ipotesi di accordo sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico il 3 dicembre 2013, tra Indesit, Fim, Uilm, Governo e Regioni Marche e Campania, determina drammaticamente il trasferimento degli impianti e delle produzioni del...

L'ipotesi di accordo sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico il 3 dicembre 2013, tra Indesit, Fim, Uilm, Governo e Regioni Marche e Campania, determina drammaticamente il trasferimento degli impianti e delle produzioni del lavaggio dallo stabilimento di Caserta in Turchia, penalizzando e mettendo a rischio il futuro degli stabilimenti Casertani (Teverola e Carinaro).
In questa intesa non c'è alcuna logica industriale.Con questa intesa, il Governo (in maniera anche inedita) non impedisce la delocalizzazione dei prodotti Casertani, nonostante l'utilizzo di contratti di sviluppo finanziati dalla collettività.
Con questa intesa , sostanzialmente, si garantisce alla famiglia Merloni, azionista di maggioranza, la possibilità di poter realizzare in tempi brevi e alle migliori condizioni la vendita di uno dei più grandi gruppi industriali italiani, la Indesit, senza conoscere, quali sono i gruppi industriali interessati al mercato e al marchio Indesit e senza sapere se questi gruppi sono interessati ad acquisire anche gli stabilimenti italiani, gli impianti ed i lavoratori.
Dopo 7 mesi di trattativa e oltre 130 ore di sciopero (decise unitariamente) si chiede alle Lavoratrici e Lavoratori di approvare un piano industriale che:•non garantisce volumi produttivi determinanti per il futuro degli impianti ed il lavoro per tutti i lavoratori; •che accetta la delocalizzazione delle produzioni mettendo a rischio il futuro degli stabilimenti di Caserta, togliendo il lavaggio, gli impianti e le linee delle lavatrici che partono per la Turchia;•Tornano solo alcune migliaia di frigoriferi ad incasso per aggiungere pochi giorni di lavoro (dieci), mentre Indesit continuerà a produrre tutti gli altri frigoriferi negli stabilimenti dell'Europa orientale;
Gli esuberi, determinati da queste scelte, rimangono un'incognita che l'accordo non affronta se non con un impegno dell'azienda a ricorrere agli ammortizzatori sociali e, se la normativa attuale non verrà cambiata, a non avviare procedure di mobilità.
Per queste ragioni CGIL Campania, CGIL Caserta, FIOM Campania, FIOM Caserta ritengono necessaria la riapertura di un confronto per raggiungere un accordo che garantisca il futuro dei lavoratori e degli stabilimenti di Caserta ed invitano le lavoratrici ed i lavoratori della Indesit a respingere l'imposizione di questo piano industriale per riaprire il confronto al fine di realizzare un'intesa in grado di dare ai lavoratori garanzie vere. La parola adesso alle lavoratrici e ai lavoratori.

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