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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia San Felice a Cancello

Fs, furti rame: nelle aree del casertano furti a ripetizione

San Felice a Cancello - Un crescente numero di furti di cavi in rame sta causando in Campania disagi alla circolazione ferroviaria e danni economici e d'immagine alle società del Gruppo FS Italiane. Basti pensare che dall'inizio dell'anno sulla...

Un crescente numero di furti di cavi in rame sta causando in Campania disagi alla circolazione ferroviaria e danni economici e d'immagine alle società del Gruppo FS Italiane. Basti pensare che dall'inizio dell'anno sulla sola linea Cancello – Salerno, dove da alcuni giorni le squadre tecniche sono impegnate a ripristinare la funzionalità della linea dopo ripetuti furti di rame, si sono registrati 66 episodi tra furti e danneggiamenti che hanno causato rallentamenti a 379 treni per un totale di oltre 196 ore di ritardo, e danni economici ancora in via di quantificazione.
Le aree maggiormente colpite dal dilagante fenomeno sono quelle dell'hinterland napoletano, del nolano e del casertano, dove le canaline di alloggiamento dei cavi di alimentazione dei sistemi di controllo della circolazione, dislocate lungo i binari, sono più facilmente accessibili in quanto si trovano in zone di aperta campagna. Malgrado le attività di sorveglianza, monitoraggio e controllo per la prevenzione messe in campo dal personale di Protezione Aziendale, in stretta collaborazione con le forze di Polizia, che pure hanno dato risultati incoraggianti portando a sventare tentativi di sottrazione di cavi e, in alcuni casi, all'arresto di ladri in flagranza di reato, i furti si sono moltiplicati a ritmo vertiginoso.
Va comunque sottolineato che la sottrazione dei cavi in rame non comporta problemi di sicurezza alla circolazione ferroviaria o all'incolumità dei passeggeri. L'asportazione di materiale realizzato con il prezioso metallo, infatti, provoca l'attivazione istantanea dei sistemi di sicurezza che governano le tecnologie per la gestione della circolazione ferroviaria, e l'adozione dei protocolli che prevedono innanzitutto lo stop dei treni ai segnali e, successivamente - effettuati tutti gli accertamenti del caso - la ripartenza con la cosiddetta "marcia a vista" (il macchinista, cioè, deve essere in grado di fermare il treno in qualsiasi momento e in brevissimo tempo). La diretta conseguenza, quindi, è un rallentamento della circolazione con ritardi più o meno contenuti, a seconda dei casi.

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