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Cgil-Fillea: rilancio delle infrastrutture e delledilizia sociale

Caserta - Nonostante i timidi segnali di ripresa a Caserta e provincia, emersi anche dall'incontro di ieri mattina con il primo cittadino di Caserta, in riferimento alle infrastrutture, rimaste per troppo tempo ferme, la Cgil, molto preoccupata...

Nonostante i timidi segnali di ripresa a Caserta e provincia, emersi anche dall'incontro di ieri mattina con il primo cittadino di Caserta, in riferimento alle infrastrutture, rimaste per troppo tempo ferme, la Cgil, molto preoccupata, lancia un nuovo segnale d'allarme circa l'immediato futuro dei tanti lavoratori del settore. "Per quei progetti quali Europa Più e Social Housing per il rilancio delle infrastrutture e dell'edilizia sociale – ha dichiarato la Segretaria Generale della Camera del Lavoro di Caserta, Camilla Bernabei – è evidente la necessità di un coinvolgimento costante delle organizzazioni sindacali, affinché anche con le procedure si possa raggiungere un livello di reale trasparenza e si possa dare l'opportunità alle aziende di partecipare a bandi che valutino le proposte economicamente più vantaggiose, piuttosto che mirare il massimo ribasso. Tale azione, di fatto, renderebbe ingovernabile la gestione del sistema degli appalti e subappalti così come abbiamo riscontrato recentemente a proposito di una grande opera in atto sul territorio". Mario Martucci, Segretario Generale Fillea Caserta, a sua volta ha dichiarato che la situazione di criticità non è circoscritta solo al territorio della città di Caserta ma anche alle zone circostanti; ne è un esempio eloquente ciò che Aavvenendo nell'interland casertano, ovvero, il blocco quasi totale del completamento dell'interporto Maddaloni Marcianise. In questo caso specifico, anche se è tutelata la salvaguardia dei lavoratori con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, emerge con forza l'incapacità non solo della politica precedente ma anche di quella che si candida a nuovo governo delle due cittadine di riferimento, ad avere una chiara visione di quella che dovrebbe essere la ricaduta sullo sviluppo del territorio, non solo di quello che è oggi l'interporto Sud Europa ma di ciò che dovrà essere il futuro occupazionale, visto che una mancata scelta mette in discussione anche le attività produttive in essere in questo momento. Per l'interporto, infatti, è necessario che l'impegno delle istituzioni ai vari livelli preposti attivi tutte le procedure per il completamento delle infrastrutture necessarie, senza nessun alibi di speculazioni sull'edilizia residenziale connessa.

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