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Esuberi Indesit, la rabbia degli operai fuori ai cancelli

Teverola - La protesta dei lavoratori del Gruppo Indesit contro il piano che prevede la chiusura di due stabilimenti, con 1.425 esuberi, è continuata anche ieri. Tutti i circa 900 dipendenti degli stabilimenti del Gruppo siti in provincia di...

La protesta dei lavoratori del Gruppo Indesit contro il piano che prevede la chiusura di due stabilimenti, con 1.425 esuberi, è continuata anche ieri. Tutti i circa 900 dipendenti degli stabilimenti del Gruppo siti in provincia di Caserta si sono riuniti fuori dai cancelli delle due fabbriche per una manifestazione alla quale hanno aderito oltre 20 Sindaci del territorio e i rappresentanti della Provincia. "Le iniziative in corso - spiegano i sindacati - dimostrano la determinazione di lavoratrici e lavoratori nel manifestare la loro contrarietà ad un piano che, oltre a mettere a serio rischio il loro posto di lavoro, aggrava la situazione economica dei territori interessati; territori sui quali la crisi sta da tempo generando un profondo processo di impoverimento e di declino industriale. Il Coordinamento nazionale Indesit si riunirà oggi a Roma con le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per esaminare la situazione e per individuare ed attivare tutte le iniziative necessarie ad ottenere la modifica di questo inaccettabile piano".
Alla fine della protesta, amministratori e operai si sono recati nella sede del Comune di Teverola per coordinare un piano di manifestazioni a favore dei lavoratori. Gli operai hanno gridato slogan come 'Il lavoro all'Indesit non si tocca', e sono poi tornati in fabbrica per riprendere la produzione.
"Anche la gravissima crisi della Indesit che prevede 1.425 esuberi, 540 nella sola provincia di Caserta è stata oggetto della discussione della segreteria nazionale di stamattina". Lo ha dichiarato Pina Picierno, parlamentare e membro della segreteria del Pd, che sulla vicenda ha anche già presentato giorni fa un'interrogazione parlamentare. "La decisione dell'azienda di delocalizzare una parte importante della produzione rischia di avere ripercussioni durissime per una zona che paga già duramente gli effetti della lunga crisi che sta colpendo il Paese. E' necessario salvaguardare la capacità produttiva dell'azienda poiché il ricorso agli ammortizzatori sociali può essere considerata solo come 'estrema ratio'", ha aggiunto la componente della segreteria nazionale del Pd e deputata eletta in Campania. "Per questo – ha spiegato - chiediamo che siano resi noti i dettagli del progetto di Indesit company e in accordo con Governo e Regione si affronti immediatamente la gravissima crisi in seguito alla quale i sindacati hanno annunciato quattro ore di sciopero in tutti gli stabilimenti. La segreteria e il segretario del Pd – ha inoltre affermato la deputata casertana - sono al lavoro per assicurare sostegno ai dipendenti coinvolti e per convocare un incontro urgente per approfondire i contenuti del piano di riassetto di Indesit in Italia, con particolare riguardo al futuro produttivo degli stabilimenti italiani".

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